Il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha effettuato questo pomeriggio un sopralluogo al Parco archeologico dei Campi Flegrei, guidato dal direttore Fabio Pagano, a cui afferiscono diversi istituti e luoghi della cultura del territorio interessato da un’intensa attivita’ sismica, tra i quali gli Anfiteatri di Cuma, Liternum e Puteoli.
In quest’ultimo, in particolare, il Ministro si e’ soffermato per constatare la situazione. Il ministro – si legge in una nota – e’ stato puntualmente informato dalla dirigenza e dai tecnici del Parco sullo stato dell’arte dei monumenti e del Castello di Baia che ospita il Museo archeologico dei Campi Flegrei e sulla sicurezza dei reperti ivi conservati, constatando che al momento non sussistono danni evidenti al patrimonio culturale.
“Ho trovato un buono stato di salute dell’Anfiteatro di Pozzuoli – ha detto il ministro Giuli – e soprattutto molto ben controllato. Questo il dato piu’ rassicurante. Non c’e’ un solo istante in cui il nostro patrimonio archeologico diffuso non sia controllato con sistemi scientifici a elevata definizione e con un personale di altissimo livello.
L’impegno principale del governo e’ quello di garantire una presenza molto accurata, con tutte le sue risorse, non soltanto economiche ma anche di organico, nel monitoraggio continuo e nell’affiancamento allo straordinario personale di questo parco e a tutti coloro che per conto del Ministero tutelano il patrimonio.
C’e’ un piano di apertura dei siti che spero venga rispettato e che lo sciame sismico non interferisca con una programmazione molto importante di valorizzazione e di riapertura alla cittadinanza. Traggo elementi di ottimismo da questa visita e sono contento di aver visto da vicino la qualita’ e la quantita’ dei lavori che vengono effettuati in questo sito e le prospettive enormi che esso puo’ garantire per tutta la comunita’ dei Campi Flegrei”.
Per Giuli, “in tal senso e’ fondamentale la comunicazione, far capire che il sistema culturale italiano e’ sotto controllo e tutelato e che non ci troviamo di fronte a situazioni di criticita’ insormontabili.
E’ giusto avere la consapevolezza del rischio che si corre. Dopo di che e’ importante anche un dialogo con le strutture che si occupano di turismo, garantendo l’organico per l’apertura dei siti che possono e devono essere visitabili in condizioni di sicurezza.
Al contempo, bisogna continuare a lavorare sul Recovery Art, che di fronte a un sistema di possibili calamita’ ci doti di sistemi di sicurezza sempre maggiori. Stiamo facendo una mappatura ulteriore, ponendoci il problema di garantire una sicurezza a prova di qualsiasi forma di calamita’ o di evento ponderabile”.
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