Napoli– Clamorosa assoluzione in appello per Raffaele Mauriello, alias “Lello ’o chiatto”, considerato un fedelissimo dell’ex narcotrafficante Raffaele Imperiale. La terza sezione della Corte di Assise di Appello di Napoli ha ribaltato il verdetto di primo grado, assolvendo l’imputato dall’accusa di essere il responsabile dell’omicidio di Andrea Castello.
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Già in primo grado, Mauriello aveva evitato la condanna all’ergastolo richiesta dalla Procura, ricevendo invece una pena di 20 anni di reclusione. Tuttavia, il secondo grado di giudizio ha smontato il quadro accusatorio basato sulle dichiarazioni di quattro collaboratori di giustizia.
Le accuse e il verdetto di assoluzione
Mauriello, difeso dagli avvocati Luigi Senese, Maria Grazia Padula e Lucia Boscaino, era stato indicato come esecutore materiale dell’omicidio da Pasquale Cristiano, ex boss della 167 di Arzano, che si era autoaccusato del delitto e aveva coinvolto “Lello ’o chiatto”. Anche i collaboratori di giustizia Michele e Paolo Caiazza e Antonio Accurso, ex capo della Vanella Grassi di Secondigliano, avevano puntato il dito contro di lui.
La difesa è però riuscita a demolire l’impianto probatorio, evidenziando lacune e contraddizioni nelle testimonianze dei pentiti, fino a ottenere l’assoluzione.
Un caso, due sentenze opposte
Il verdetto assume un peso ancora maggiore se si considera che, per lo stesso omicidio, Dario Amirante, alias “’o gemello”, processato separatamente, è stato invece condannato all’ergastolo.
Articolo pubblicato il giorno 28 Marzo 2025 - 19:06