Napoli – Era stato anche picchiato per una questione di sconfinamento delle piazze di spaccio l’ex reggente del clan D’Amico “fraulella” di Ponticelli, Vincenzo Costanzo detto ciuculillo ucciso a maggio del 2023 in piazza Nazionale durante i festeggiamenti della festa scudetto del Napoli.
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Lo ha riferito ai pm della Dda di Napoli che indagano sulla camorra di Ponticelli, il pentito Giovanni Braccia in un recente verbale datato febbraio 2025 che è agli atti del processo al clan De Martino- De Micco a cui lo stesso era legato.
Nelle oltre 170 pagine depositate si parla anche dell’omicidio di Vincenzo Costanzo ma ci sono gli omissis. Il collaboratore di giustizia sta facendo piena luce su tutte le attività illecite dei varii clan di Ponticelli. Ha anche fatto il riconoscimento fotografico di circa 50 affiliati, spiegando ruoli, mansioni, compiti e altro.
Ma ha svelato anche retroscena di agguato e attentati come quello della baomba dal cavalcavia, un segnale di sfida al clan De Martino Xx.
Ha infatti raccontato: “…Francesco Audino si trovava in carcere. In quel periodo, Luchetto venne nel mio negozio di fiori e mi fece parlare con Audino al telefono. Quest’ultimo si lamentava della condotta di Salvatore De Martino, anticipandomi che ci sarebbero state conseguenze. Poco dopo, si verificò il lancio dell’ordigno esplosivo dal cavalcavia…”
Salvatore De Martino aveva infatti bloccato la piazza di spaccio di Salvatore Romano, detto ‘o Nippolo, cugino della moglie di Audino. Questa piazza, specializzata nello spaccio di crack e cocaina, era la più redditizia di Ponticelli.
L’agguato a Salvatore Pace
Durante un precedente interrogatorio mi avete chiesto se sapessi chi fosse l’autore dell’agguato a Salvatore Pace in via Pomponio Leto. Furono i Casella. Me lo ha confermato lo stesso Pace, indicandomi specificamente Peppe ‘o Blob.
Anche mio nipote, Gennaro Paola, mi ha ribadito questa versione, riferendomi che Pace Salvatore gli aveva confermato l’identità degli aggressori. Il motivo dell’agguato era legato al traffico di droga: la piazza aveva registrato un drastico calo, passando dalla vendita di 250 grammi di cocaina a settimana a soli 50 grammi di bassa qualità. Salvatore Pace voleva ritirarsi, ma i Casella, che avevano assunto il controllo della piazza dopo che ero stato io a rifornirla, non volevano permetterglielo…”
Articolo pubblicato il giorno 21 Marzo 2025 - 13:51