Il Gup di Napoli, Ivana Salvatore, ha inflitto complessivamente circa 150 anni di carcere a 18 dei 20 imputati coinvolti in un’inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) e del Ros di Napoli sulle attività imprenditoriali e finanziarie del clan Di Lauro di Secondigliano.
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Il processo ha riguardato in particolare le operazioni sotto la reggenza di Vincenzo Di Lauro, secondogenito del capoclan Paolo Di Lauro, noto come “Ciruzzo ‘o milionario”, attualmente detenuto.
Tra le condanne più significative:
Il cantante neomelodico Antonino Colombo, in arte Tony, e sua moglie Immacolata Rispoli, nota come Tina, sono stati assolti dalle accuse di concorso esterno in associazione mafiosa e partecipazione finalizzata alla produzione di sigarette di contrabbando.
La loro vicenda giudiziaria ha origine dal sequestro del cellulare di Colombo dopo il suo sfarzoso matrimonio, celebrato il 27 marzo 2019 a Napoli. Il matrimonio, caratterizzato da una carrozza bianca trainata da cavalli e un corteo nuziale che bloccò il traffico di Corso Secondigliano, aveva visto la partecipazione di cinque ispettori-musicisti della Polizia Penitenziaria, poi licenziati per aver preso parte alla cerimonia.
Dalle chat del telefono erano emerse conversazioni con Vincenzo Di Lauro, ritenute inizialmente rilevanti ai fini penali. Tuttavia, il Gup ha stabilito l’inutilizzabilità di tali prove, portando all’assoluzione della coppia.
Gli avvocati della coppia, Sergio Cola, Alfredo Sorge e Andrea Imperato, hanno espresso soddisfazione per la sentenza, sottolineando come “la carriera artistica di Tony Colombo abbia subito un duro contraccolpo” a causa dell’indagine. “La sentenza fuga ogni dubbio”, hanno dichiarato, auspicando “maggiore prudenza nei procedimenti in fase preliminare”.
Tony Colombo, durante la detenzione, aveva suscitato polemiche per un’esibizione canora organizzata nel carcere di Secondigliano il 23 dicembre scorso. La coppia, scarcerata rispettivamente il 20 ottobre 2024 e il 31 gennaio 2025 per attenuazione delle esigenze cautelari, è stata posta agli arresti domiciliari: Colombo a Gaeta e la moglie a Minturno.
La sentenza di assoluzione per Colombo e Rispoli sarà ora seguita dalla pubblicazione delle motivazioni, attese entro 90 giorni. Nel frattempo, l’indagine dei pm antimafia Maurizio De Marco e Lucio Giugliano ha portato alla condanna di tutti gli altri imputati, confermando il ruolo centrale del clan Di Lauro nelle attività illecite del territorio.
Il processo ha messo in luce non solo le dinamiche criminali del clan, ma anche il controverso intreccio tra mondo dello spettacolo e criminalità organizzata, un tema che continua a far discutere l’opinione pubblica.
(Nella foto da sinistra Vincenzo Di Lauro, Giovanni Cortese, Raffaele Rispoli, Umberto Lamonica, Marco Minichini, Raffaele Di Natale e Alessandro Nocera
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