Camorra a Roma il clan del boss Michele Senese ‘o pazzo aveva l’ambizioso scopo di riunire le più importanti piazze di spaccio della Capitale, imponendo la fornitura di cocaina, peraltro a prezzi più elevati, importata prevalentemente da due fornitori albanesi.
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E stamane i Carabinieri del Comando Provinciale di Roma, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 26 persone, gravemente indiziate di associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga, detenzione e cessione di stupefacenti, detenzione illegale di armi e rapina.
L’operazione, ancora in corso, ha svelato i retroscena di un’imponente rete di narcotraffico, legata al clan del boss Michele Senese, noto come “O’ Pazzo”, che mirava a controllare le principali piazze di spaccio della Capitale.
Secondo le indagini, il sodalizio criminale, guidato da Giuseppe Molisso e Leandro Bennato – entrambi già detenuti per altri gravi reati e storicamente vicini al pluripregiudicato Senese – avrebbe tentato di unificare sotto un unico controllo le zone più floride dello spaccio romano, tra cui Tor Bella Monaca, Quarticciolo, Quadraro, Cinecittà, Tuscolano, Giardinetti, Primavalle e Casalotti.
Un business milionario, stimato in decine di milioni di euro al mese, basato sulla fornitura di cocaina importata principalmente da due fornitori albanesi e venduta a prezzi superiori rispetto al mercato.
Il clan, dotato di un arsenale che include armi da guerra e persino bombe a mano, avrebbe consolidato il proprio potere attraverso l’uso sistematico della violenza, imponendo le proprie regole a chiunque tentasse di opporsi.
La struttura criminale, considerata di primissimo piano in termini di pericolosità, avrebbe operato con metodi spietati, garantendosi il controllo del territorio e delle piazze di spaccio più redditizie.
Nel corso delle operazioni, i Carabinieri stanno eseguendo perquisizioni e sequestri preventivi, finalizzati alla confisca di beni per un valore complessivo di circa 5 milioni di euro. Tra i beni colpiti figurano proprietà e asset riconducibili ai principali indagati, accusati di essere i vertici di un’organizzazione criminale ben radicata nel tessuto urbano della Capitale.
L’operazione rappresenta un duro colpo alla criminalità organizzata a Roma, evidenziando come la Camorra abbia tentato di estendere la propria influenza anche al di fuori dei tradizionali confini campani. Le indagini continuano per accertare ulteriori responsabilità e ricostruire l’intera filiera del narcotraffico gestita dal clan.
(nella foto da sinistra il boss Michele Senese ‘o pazzo, Giuseppe Molisso e Leandro Bennato)
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