Napoli – Il fenomeno del bradisismo, tornato a farsi sentire con forza nell’area dei Campi Flegrei, sta rivoluzionando i piani di rigenerazione dell’ex area Italsider di Bagnoli.
Dopo la scossa di magnitudo 4.4 registrata ieri notte, la più intensa degli ultimi quarant’anni, il sindaco di Napoli e commissario straordinario per Bagnoli, Gaetano Manfredi, ha annunciato una rimodulazione del progetto urbano.
Al posto delle volumetrie residenziali previste, si darà spazio ad attività sportive, ricreative e interventi di sicurezza per mitigare i rischi sismici.
Il piano originario prevedeva la realizzazione di circa mille alloggi, ma il decreto Campi Flegrei, convertito in legge nel luglio 2024, ha imposto uno stop alle nuove costruzioni, introducendo misure urgenti per prevenire i rischi legati al bradisismo.
“Oggi possiamo realizzare solo alloggi di ricostruzione”, ha spiegato Manfredi, sottolineando l’intenzione di riqualificare il Borgo Coroglio, offrendo agli abitanti soluzioni abitative alternative.
L’area di Bagnoli-Coroglio, inclusa nella ‘Zona di intervento’ per garantire la sicurezza del territorio, è al centro di un confronto tra la struttura commissariale, il Commissario straordinario ai Campi Flegrei, Fulvio Maria Soccodato, e il Dipartimento nazionale della Protezione civile.
Durante la riunione della cabina di regia su Bagnoli, svoltasi tre giorni fa a Palazzo Chigi, sono stati delineati interventi prioritari per migliorare l’accessibilità e garantire vie di fuga sicure in caso di emergenza.
Tra le misure chiave, spiccano la realizzazione di un sottopasso tra via Nuova Agnano e via Beccadelli, per migliorare i collegamenti con la Tangenziale e decongestionare il traffico, e il recupero funzionale del Pontile Nord, che verrà adattato come punto di attracco per evacuazioni via mare. Q
uesti interventi mirano a rafforzare la resilienza dell’area, garantendo maggiore sicurezza e fluidità nei flussi viari, riducendo al contempo le interferenze con la linea ferroviaria Cumana.
Il bradisismo, dunque, non solo modifica il volto di Bagnoli, ma impone una riflessione più ampia su come conciliare sviluppo urbano e sicurezza in un’area ad alto rischio. La rigenerazione di Bagnoli si trasforma così in un banco di prova per un nuovo modello di pianificazione, dove la prevenzione e la tutela del territorio diventano priorità inderogabili.
Articolo pubblicato il giorno 15 Marzo 2025 - 07:14

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