San Isidro – Scatterà domani, nella cittadina alle porte di Buenos Aires, la prima udienza del processo penale contro l’équipe medica che ebbe in cura Diego Armando Maradona, leggenda del calcio mondiale e icona argentina.
A oltre quattro anni dalla sua morte, avvenuta il 25 novembre 2020, il tribunale di San Isidro darà il via a un procedimento che si preannuncia lungo e complesso, con una durata stimata di alcuni mesi e circa 120 testimonianze previste.
Maradona, scomparso a 60 anni per una crisi cardio-respiratoria, si trovava in convalescenza in una residenza a Tigre, su un letto medico, dopo un intervento neurochirurgico per un ematoma alla testa. La sua morte ha scosso il mondo, sollevando interrogativi sulla gestione della sua salute.
Domani, otto professionisti della sanità affronteranno il banco degli imputati, accusati di “potenziale negligenza”. Tra loro spiccano il neurochirurgo che lo aveva in cura, un medico clinico, uno psichiatra, uno psicologo, una caposala e alcuni infermieri.
Il percorso verso il processo è stato tortuoso: per ben due volte, nel 2022 e poi in appello nel marzo 2023, i tribunali argentini hanno confermato la necessità di fare chiarezza sulle responsabilità mediche. Ora, a San Isidro, si apre una nuova pagina di questa vicenda che continua a tenere l’Argentina e il mondo del calcio con il fiato sospeso.
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