Per “terre rare” intendiamo quei 17 elementi della tavola periodica che entro il 2031 produrranno un mercato globale di circa 21,7 miliardi di dollari .
Esse sono imprescindibili sia per l’industria tech sia per quella concernente la difesa, ragion per cui non deve stupirci il fatto che gli States anelino a quelle presenti in Ucraina, anche perchè entrarne in possesso consentirebbe agli Stati Uniti di arginare il dominio cinese.
Si ritiene che gli States, tra il 2019 ed il 2022, abbiano importato oltre il 90% delle terre rare consumate. Primo produttore mondiale delle stesse è la Cina ( parliamo di 240mila tonnellate di prodotto, molte delle quali destinate alla componentistica di smartphones, notebooks, tablets, laptops ecc.).
Secondi sono gli States (43mila tonnellate), seguono Australia, Thailandia, Russia, Madagascar.Per quanto concerne l’Ucraina (che conta oltre 20 mila miniere, prevalentemente di carbone e ferro) parliamo di 2,6 miliardi di tonnellate di terre rare. Kiev, capitale ucraina, può vantare una leadership nella produzione di titanio.
Va precisato che, ad oggi, almeno 12.400 miliardi di dollari di giacimenti energetici, metalli e minerali ucraini si trovano in mano ai Russi. Russi che controllano l’11% dei giacimenti di petrolio, il 20% dei giacimenti di gas naturale, il 42% dei giacimenti di metalli ed il 33% dei giacimenti di terre rare ed altri minerali, come ad esempio il litio.
Luca De Crescenzo
Articolo pubblicato il giorno 25 Febbraio 2025 - 19:56
L’articolo spiega bene l’importanza delle terre rare, ma non sono sicura che il mercato globale possa veramente crescere così tanto. Bisogna anche considerare le conseguenze ambientali e sociali dell’estrazione di questi materiali in Ucraina e in altri paesi.