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Due suicidi in poche ore nelle carceri italiane

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Due nel giro di poche ore nelle carceri toscane di Prato e Sollicciano ripropongono il problema del sovraffollamento e della carenza di personale nelle .

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Nel pomeriggio di ieri, un detenuto nordafricano di poco più di vent’anni si è tolto la vita nel di Prato inalando il gas di una bomboletta da campeggio. Alle prime ore dell’alba di oggi, un detenuto rumeno di 39 anni si è impiccato nel bagno della sua cella nel carcere di Sollicciano.

Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria, ha dichiarato: “Continua, nostro malgrado e nella sostanziale indifferenza della politica di maggioranza, la strage nelle carceri del Paese dove vige una pena di morte di fatto che colpisce in maniera indiscriminata a prescindere dall’eventuale reato commesso e indifferentemente che si sia detenuti o lavoratori.

È di ogni evidenza che i timidi tentativi d’intervento da parte del ministro della Giustizia Carlo Nordio e del Governo Meloni, come avevamo ampiamente previsto, si siano rivelati un placebo.

I detenuti hanno perso ogni speranza e gli operatori, in primis del Corpo di polizia penitenziaria, sono stremati nell’orgoglio e avviliti nel morale, sottoposti a carichi di lavoro inumani, con turni di servizio che si protraggono ininterrottamente anche oltre le 12 ore e la negazione di diritti di rango costituzionale per poi vedere svilito ogni sacrificio con morti, traffici illeciti, malaffare e violenze di ogni genere che dilagano. Per non parlare delle 3.500 aggressioni subite nel corso del solo anno 2024”.

De Fazio chiede “interventi immediati per deflazionare la densità detentiva, sono 16mila i reclusi oltre i posti disponibili, potenziare gli organici della Polizia penitenziaria, mancanti di più di 18mila unità, e delle altre figure professionali, ammodernare le strutture, le infrastrutture e gli equipaggiamenti e assicurare l’assistenza sanitaria.

Parallelamente, vanno avviate riforme complessive dell’intero apparato d’esecuzione penale nell’alveo, peraltro, di una lettura della Carta costituzionale aggiornata al contesto storico-politico”.

Il sovraffollamento delle carceri italiane è un problema annoso che si acuisce sempre più. Le carceri sono luoghi di sofferenza e di violenza, dove i detenuti vivono in condizioni disumane e dove gli agenti di polizia penitenziaria sono costretti a lavorare in condizioni difficili e stressanti. La carenza di personale, la mancanza di strutture adeguate e la scarsa attenzione da parte della politica non fanno che aggravare la situazione.

La speranza è che i recenti suicidi e le dichiarazioni di De Fazio scuotano le coscienze della politica e dell’opinione pubblica e che si prendano provvedimenti urgenti per risolvere il problema del sovraffollamento e della carenza di personale nelle carceri italiane.


Articolo pubblicato il giorno 15 Febbraio 2025 - 11:28


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