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Roccaraso, il tiktoker Sansone al sindaco: “Dovete chiedere scusa a Napoli”

Borrelli attacca il tiktoker: "Voi non siete Napoli e non la rappresentate". Il sindaco di Roccaraso rivolto ai napoletani: "Vi vogliamo bene, forza Napoli e viva Napoli"
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Prima si è confrontato con il sindaco di Roccaraso al quale ha detto: “Devi chiedere scusa a Napoli” e poi con il deputato Borrelli che gli ha rinfacciato: “Voi non siete Napoli”.

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Gionata movimentata quella di oggi per il noto tik toker partenopeo, Anthony Sansone, protagonista secondo molti di essere colui che ha propiziato la presunta invasione di napoletani nella Val di Sangro domenica scorsa.

in un confronto improvvisato con il sindaco di Roccaraso, Francesco Di Donato nell’area prospicente la seggiovia denominata ‘L’Ombrellone’ è durato alcuni minuti davanti a una decina di giornalisti, dopo che il tiktoker napoletano si era avvicinato al sindaco al termine di un’intervista.

Sansone ha accusato il primo cittadino di avere screditato l’immagine dei napoletani nel mondo. “Non è stato bello – ha esordito – dire tutte queste belle parole al popolo napoletano dai. Avete fatto delle bufere inutili su di noi, ci stai cacciando così: è giusto per lei per un po’ di immondizia?

Abbiamo portato oltre 200 mila euro qui, bastava che mettevate due spazzini in più e non si creava tutto questo polverone, avete bloccato un’economia. Abbiamo rispetto ed esigiamo rispetto”.

Il sindaco ha replicato subito, nonostante gli interventi e i commenti del tik toker, che ha continuato a interromperlo durante il discorso. “Noi – ha sottolineato Di Donato – amiamo Napoli: questa comunità è legata a Napoli e alla Campania ed è diventata grande grazie alla Campania. C’è bisogno naturalmente di rispetto nei confronti del territorio. Ripeto noi siamo accoglienti, ospitali: Roccaraso accetta e rispetta tutti quanti”.

Alla fine però lo scambio di battute si è innalzato come toni, nonostante i tentativi del sindaco di mitigare il tik toker che ha continuato ad accusare Di Donato di avere parlato male dei napoletani. “Sa come si dice a Napoli? C’avete buttato una ‘zeppata’ (ci avete mandato una frecciata o una accusa, ndr) facendo capire che il popolo di Napoli è un popolo di ignoranti e di schifosi e non è così, abbiamo portato qui 200 mila euro.

Potete chiedere scusa al popolo napoletano? Tutto il mondo odia Napoli, ma alloggiate sempre a Napoli, 100 mila persone al giorno”. “Non ho offeso mai il popolo napoletano – ha ribattuto ancora il sindaco – : se lei si è sentito offeso sbaglia perché ripeto noi siamo legati alla comunità campana, siamo innamorati di Napoli e di tutto il territorio campano. Vi voglio bene, un solo messaggio può passare, te voglio bene. Perché ti devo chiedere scusa? Non ti ho offeso. Vi vogliamo bene, forza Napoli e viva Napoli”.

Il confronto con il deputato Borrelli

Poi il tiktoker Anthony Sansone avuto un confronto altrettanto acceso con il deputato di Avs, Francesco Borrelli chei aveva presentato un esposto in procura dopo il degrado e il caos della scorsa domenica, annunciando di essere presente a Roccaraso per denunciare eventuali ulteriori disordini.

Da qui la lite con il tiktoker: “Vergognatevi. Napoli non c’entra con voi. Noi siamo la Napoli di Sophia Loren, di De Filippo e non della Camorra e della criminalità”, ha esordito Borelli. Pronta la risposta di Sansone: “noi influencer siamo realtà. Io sono pulito e mi sono realizzato e non possono etichettare tutta Napoli così”.

Borrelli poi rilancia: “la monnezza siete voi e non noi. Se ve ne andate è meglio. Io amo la terra e le persone per bene”. Sansone chiarisce: “io domenica scorsa non c’ero e mi dovete delle scuse”. Il tutto sotto controllo delle forze dell’ordine che sono intervenute per evitare che la lite degenerasse.

RIPRODUZIONE RISERVATA
Articolo pubblicato il giorno 2 Febbraio 2025 - 15:34


1 commento

  1. E’ strano come una situazione che poteva essere risolta con dialogo sia degenerata in questo modo. Entrambi dovrebbero cercare di trovare un accordo piuttosto che litigare in pubblico. Napoli merita più rispetto e dignità.

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