Il regime forfettario resterà in vigore anche nel 2025, a condizione che vengano rispettati specifici requisiti. La tassazione agevolata, fissata al 15% o al 5% per le startup, è applicabile mantenendo la soglia di ricavi e compensi di 85.000 euro.
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Dal 1° gennaio 2025 sarà necessario tenere conto di alcune novità introdotte dall’ultima Legge di Bilancio, tra cui l’aumento del limite di reddito per dipendenti e pensionati titolari di partita IVA a 35.000 euro annui lordi. Questo cambia rispetto al precedente limite di 30.000 euro previsto fino al 31 dicembre 2024.
Una significativa innovazione riguarda anche la fatturazione elettronica, che diventa obbligatoria per i contribuenti in regime forfettario dal 1° gennaio 2024. A partire dal 1° gennaio 2025, saranno applicate nuove regole per la fatturazione elettronica semplificata, permettendo l’emissione semplificata delle fatture anche per operazioni di importo superiore a 400 euro.
Il regime forfettario offre vantaggi come una tassazione ridotta, con l’imposta sostitutiva al 15% o al 5% per i primi cinque anni di attività. Tuttavia, i beneficiari non possono usufruire di detrazioni fiscali, fatta eccezione per la deduzione dei contributi INPS. È prevista una riduzione del 35% sui contributi INPS per chi fa domanda entro la scadenza del 28 febbraio. Sono esclusi dall’agevolazione i soggetti operanti senza iscrizione al CCIAA o a una cassa professionale.
A livello fiscale, per i soggetti in regime forfettario, l’IVA non deve essere addebitata in fattura e non è richiesta la presentazione della dichiarazione IVA. Il calcolo dell’imposta sostitutiva si basa sul coefficiente di redditività, che varia a seconda dell’attività svolta, e dal reddito imponibile si possono dedurre i contributi previdenziali obbligatori.
L’aliquota del 5% è riservata alle startup e si applica per i primi cinque anni di attività, a condizione che non si sia svolta un’attività professionale o imprenditoriale nei tre anni precedenti. Inoltre, è necessario rispettare diverse condizioni, come non essere la continuazione di un’attività già avviata come lavoratore autonomo o dipendente.
Per accedere alla tassazione agevolata, è fondamentale rispettare i requisiti stabiliti, includendo le cause ostative che possono portare all’esclusione dal regime. Tali cause includono la partecipazione a regimi speciali ai fini IVA, il superamento del limite di 35.000 euro di redditi da lavoro dipendente nell’anno precedente e la dipendenza economica da specifici datori di lavoro.
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