Muhsin Hendricks, considerato il primo imam dichiaratamente gay al mondo, è stato ucciso sabato 15 febbraio scorso vicino alla città meridionale di Gqeberha, in Sudafrica. Le immagini dell’agguato mostrano l’omicidio dell’uomo.
L’imam, gestore di una moschea che fungeva da rifugio sicuro per gay e altri musulmani emarginati, si trovava in auto con un’altra persona quando un veicolo ha bloccato la strada. La polizia ha riportato che “due sospetti sconosciuti con il volto coperto sono scesi dal veicolo e hanno iniziato a sparare diversi colpi di pistola contro il veicolo”. Gli aggressori sono poi fuggiti. È stato l’autista a rendersi conto che Hendricks, seduto sul retro, era stato colpito e ucciso.
Una portavoce della polizia ha confermato all’Afp l’autenticità di un video condiviso sui social media che ritrae l’omicidio mirato a Bethelsdorp, vicino a Gqeberha. Il movente rimane sconosciuto e fa parte delle indagini in corso; la polizia ha esortato chiunque abbia informazioni a farsi avanti.
Hendricks, attivo in vari gruppi di difesa Lgbtq+, si era dichiarato gay nel 1996 e gestiva la moschea Al-Ghurbaah a Wynberg, nei pressi della sua città natale, Città del Capo. La moschea offre “uno spazio sicuro in cui i musulmani queer e le donne emarginate possono praticare l’Islam”. Hendricks era stato protagonista di un documentario del 2022 intitolato “The Radical”, in cui aveva già accennato a minacce ricevute, commentando che “il bisogno di essere autentici” era “più grande della paura di morire”.
Articolo pubblicato il giorno 17 Febbraio 2025 - 22:19
E’ molto triste che una persona come Hendricks sia stata ucciso. La sua attivita per i diritti umani e la comunità Lgbtq+ era importante. Spero che le autorità possano trovare i responsabili di questo brutto fatto. Non si deve tollerare violenza.
L’omicidio di Muhsin Hendricks è una cosa molto triste e fa riflettere su come ci sia ancora tanta violenza contro le persone che sono diverse. Speriamo che le autorità trovino i colpevoli presto per fare giustizia.