I volumi in oggetto, ampiamente illustrati e assommanti a circa 700 pagine, intendono offrire una prima, ma approfondita, panoramica sulle attività e sui profili sugli appartenenti alla polizia che tra il 1943 e il 1945 si schierarono contro i nazisti e i fascisti e collaborarono con la Resistenza, aiutando tra l’altro in molti modi anche gli ebrei in pericolo, argomento sinora mai trattato con esaustività e sui non esistevano sinora che pochissimi studi dedicate.
Tale materia per la sua densità è stata suddivisa in due volumi, uno dedicato ai poliziotti che si opposero ai nazifascisti e l’altro a quelli che soccorsero gli ebrei, frutto anche delle attività di studio e ricerca che da diversi anni si stanno svolgendo nell’ambito del Dipartimento P.S., finalizzati, tra l’altro, all’istruttoria per l’apposizione in tutta Italia ai poliziotti vittime dei nazisti delle “Pietre d’inciampo” (Stolpersteine) dell’artista Gunter Demnig.
Sin dalla fase di progettazione, per i due volumi è stato voluto il più ampio coinvolgimento possibile di eminenti studiosi ed esperti della Resistenza, dell’occupazione tedesca in Italia, delle leggi razziali e della Shoah italiana, e il largo coinvolgimento dell’ANPI, della rete degli Istituti storici della Resistenza, e del mondo ebraico. Non mancano però saggi prodotti da personale appartenente al Dipartimento di P.S. del Ministero dell’Interno o delle sezioni ANPS, come pure è stato ricercato il contributo di familiari e testimoni ancora in vita delle vicende di cui trattasi, in particolare per quanto riguarda le vicende di soccorso agli ebrei in pericolo (si vedano per es. gli interventi di Ermanno Smulevich e Valentina Supino, bambina all’epoca dei fatti, le cui famiglie vennero aiutate in modo fondamentale da più di un poliziotto).
I volumi si fregiano delle presentazioni del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, del Capo della Polizia Vittorio Pisani, di Rav Riccardo Di Segni, Rabbino Capo di Roma, della Senatrice a vita Liliana Segre, e del Cardinale Matteo Maria Zuppi, dell’Arcivescovo Santo Marcianò, del Prof. Nicola Labanca, il Presidente Nazionale dell’ANPI Gianfranco Pagliarulo, il Prof. Antonio Parisella, già Presidente del Museo della Liberazione di via Tasso,
Quanto al contenuto dei due libri, sin dalla rapida scorsa dei Sommari si può verificare che si tratta di volumi ampi e diversificati, che rappresentano non solo un’estesa area geografica, coprendo Questure e situazioni articolate in tutta Italia (dalla Napoli delle eroiche “Quattro giornate”, alle Questure di confine con la Svizzera, a Città Aperta Roma e così via), ma anche molte aree tematiche.
A questo proposito, nel volume dedicato ai poliziotti che si opposero ai nazifascisti l’organizzazione delle forze di polizia e di occupazione nel periodo in questione, l’occupazione tedesca, l’attività dei poliziotti in contatto con le reti clandestine di intelligence alleata e con quelle ecclesiastiche di soccorso, i poliziotti “martiri” che pagarono con la vita la loro attività clandestina a favore della Resistenza in tutta Italia, uccisi alle Fosse Ardeatine (Maurizio Giglio e Pietro Ermelindo Lungaro), fucilati a Forte Bravetta (Giovanni Lupis ed Emilio Scaglia) o trucidati altrove, per es. in Toscana gli appartenenti alla Questura di Livorno arrestati nel momento che stavano passando alle formazioni partigiane con armi e mezzi.
In esso vengono sono illustrate, tra l’altro, le gloriose vicende dell’insurrezione napoletana delle Quattro giornate e il contributo della Resistenza in Piemonte, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Toscana, Emilia Romagna, Roma e così via. Si parla anche brevemente deli Internati militari della Polizia, di cui non si sapeva praticamente nulla sinora. Il volume chiude poi con il lungo elenco dei poliziotti trucidati dai nazifascisti, anche questo inedito.
Nel volume dedicato ai poliziotti che soccorsero gli ebrei, dopo una doverosa panoramica sulle leggi razziali e sulla condizione degli ebrei, per es. a Roma, si illustrano i profili dei quattro poliziotti riconosciuti “Giusti tra le Nazioni” da Yad Vashem (Giovanni Palatucci, Angelo De Fiore, Mario Canessa, Mario De Nardis) e degli altri che si spesero in ogni modo, oltre che nella Francia meridionale occupata dagli italiani, che si opposero in ogni modo ai tentativi tedeschi di deportare i numerosissimi ebrei rifugiatisi in queste zone presso le Questure di Fiume, Trieste, Verona, Parma, Modena, Firenze, Perugia, Roma e così via.
Sono pure illustrare le normative e le vicende di alcuni campi di internamento sotto controllo del Ministero dell’Interno, in particolare di quello di Fossoli e quello di Campagna, luogo ove risiedeva lo zio vescovo di Giovanni Palatucci. Si danno infine voce ad alcune testimonianze di vittime della Shoah italiana, in particolare in una intensa intervista a Edit Bruck.
I vari saggi presentano una messe di dati e di fatti nuovi, aprendo squarci del tutto inediti e talora sorprendenti sul comportamento di molti membri della Polizia della RSI in merito alla Resistenza e al soccorso degli ebrei. Una polizia che non fu affatto collaborazionista con le autorità nazifasciste come sinora ritenuto, e anzi pagò un pesante contributo di sangue alla causa della liberazione e del riscatto nazionale, elemento è sottolineato anche nelle varie prefazioni.
Riassumendo, due volumi che illustrano vicende assolutamente inedite e che gettano una luce sui tanti poliziotti che furono arrestati, torturati, morirono, o rischiarono di morire nelle carceri nazifasciste e nei lager nazisti “facendo la scelta giusta”.
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