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Nuove regole per il commercio dell’oro: cosa cambia dal 2025?

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Il settore del commercio dell’oro in Italia si appresta a subire una significativa trasformazione. Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (Serie Generale n. 1 del 2 gennaio 2025) del Decreto Legislativo 10 dicembre 2024, n. 211, sono state introdotte modifiche sostanziali alla Legge n. 7/2000, con l’obiettivo di rafforzare il controllo sul mercato dell’oro e allineare la normativa italiana alle disposizioni del Regolamento UE 2018/1672 in materia di controlli sul denaro contante.

Le principali novità

Tra gli aspetti più rilevanti del decreto figurano:

  • Ridefinizione delle categorie di oro: l’oro da investimento ora include anche l’oro destinato a successiva lavorazione, mentre il materiale d’oro a uso industriale comprende esplicitamente i semilavorati.
  • Nuove soglie di dichiarazione per le operazioni in oro: abbassamento a 10.000 euro per l’obbligo di segnalazione, con l’introduzione di un monitoraggio mensile per operazioni ripetute di almeno 2.500 euro con la stessa controparte.
  • Trasferimento della gestione delle comunicazioni: non più alla Banca d’Italia, ma all’Organismo Agenti e Mediatori (OAM), che istituirà un Registro degli Operatori Professionali in Oro (OPO), simile a quello già in vigore per i compro oro.

Le nuove disposizioni entreranno in vigore il 17 gennaio 2025, mentre il Registro OPO sarà operativo entro tre mesi dalla pubblicazione del decreto, con un successivo periodo di 30 giorni per la registrazione degli operatori.

L’impatto sulle diverse categorie di operatori

L’applicazione di queste nuove regole avrà effetti concreti su diversi attori del settore:

Compro oro e piccoli commercianti

I negozi di compro oro dovranno affrontare maggiori obblighi amministrativi, tra cui l’iscrizione al nuovo Registro OAM. La mancata registrazione comporterà sanzioni per esercizio abusivo, limitando la possibilità di operare per chi non rispetta le nuove regole. Inoltre, il monitoraggio più stringente delle operazioni di acquisto superiori a 2.500 euro mensili potrà creare difficoltà per chi gestisce transazioni frequenti con piccoli venditori.

Banche e istituti finanziari

Gli istituti di credito avranno un ruolo chiave nell’adeguamento della normativa, in quanto potrebbero essere chiamati a segnalare operazioni sospette. Le banche, inoltre, dovranno rivedere le procedure per la gestione di conti legati agli operatori in oro, verificando la conformità con le nuove direttive dell’UE.

Industria orafa e aziende manifatturiere

Le aziende del settore della gioielleria e dell’industria orafa dovranno adeguarsi alla nuova definizione di materiale d’oro, che ora include anche i semilavorati destinati alla fusione. Questo potrebbe avere un impatto sulle procedure fiscali e doganali, con possibili variazioni nelle modalità di dichiarazione dei materiali utilizzati.

L’impatto sulle vendite di oro usato

Per i cittadini che intendono vendere oro usato, come gioielli o monete, queste novità comportano alcuni cambiamenti rilevanti:

  • Maggiore tracciabilità: qualsiasi operazione sopra i 10.000 euro dovrà essere dichiarata, e vendite frazionate sopra i 2.500 euro con la stessa controparte saranno soggette a controllo.
  • Controlli sugli operatori compro oro: tutti i soggetti che acquistano oro dovranno essere registrati presso l’OAM, pena sanzioni per esercizio abusivo.

Cosa cambia per chi acquista oro da investimento?

Anche il mercato dell’oro da investimento (lingotti e monete d’oro) sarà interessato da queste modifiche. Per questo, ne abbiamo parlato con gli esperti del compro oro MVSgioielli di Roma:

  • Più chiarezza normativa: la nuova definizione include esplicitamente l’oro destinato a fusione, eliminando incertezze sul trattamento fiscale di alcuni prodotti.
  • Nuovi obblighi di dichiarazione: gli acquirenti che effettuano operazioni per un valore pari o superiore a 10.000 euro dovranno dichiarare la transazione.
  • Monitoraggio delle operazioni ripetute: se in un mese si acquistano più lingotti o monete d’oro dalla stessa controparte per un importo totale di almeno 10.000 euro, scatterà l’obbligo di segnalazione.

Questo significa che chi investe in oro dovrà prestare maggiore attenzione alla documentazione delle operazioni, con un impatto diretto sulle modalità di acquisto e sulle strategie di investimento.


Articolo pubblicato il giorno 3 Febbraio 2025 - 16:44
Redazione

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