L’Abate di Montevergine ha officiato una benedizione durante la celebrazione della Candelora, suggellando l’unione tra Cremona e Taglialatela. Tuttavia, l’evento ha scatenato una valanga di offese sui social e in altri ambienti pubblici.
Una pioggia di insulti e offese ha travolto Carlo Cremona, presidente di iKen Aps Ets e membro dell’osservatorio Lgbt della Regione Campania, dopo aver pubblicato sui social media un video della sua partecipazione alla Candelora a Montevergine, dove l’Abate Riccardo Guariglia ha benedetto pubblicamente la sua unione con Marco Maria Taglialatela.
“Siete solo depravati”, “I sodomiti sono stati sterminati tutti da Dio”, “Che vergogna!”, “Che schifo!”, “Questa è la chiesa di Satana!”. Questi sono solo alcuni dei numerosi messaggi omofobi apparsi sotto il video postato su Instagram, intitolato “Un amore benedetto a Montevergine”, che in pochi giorni ha superato il mezzo milione di visualizzazioni, con circa 4mila like e oltre 2mila commenti.
“Il 2 febbraio 2025, durante la Candelora di Montevergine, l’Abate ha benedetto pubblicamente la nostra unione”, racconta Cremona. “Un momento storico che ha toccato il cuore dei presenti, affermando che l’amore è per tutti, senza esclusioni.
Questa benedizione è il frutto di oltre 20 anni di impegno e dialogo portati avanti da me, Marco, Vladimir Luxuria e tante altre persone che, con il supporto di Donata Ferrante e del territorio irpino, hanno trovato in Montevergine un rifugio per chi si sente oppresso e giudicato, un ascolto e un abbraccio”.
Presenti all’evento Padre Riccardo, Vladimir Luxuria, Priscilla, Massimo Saveriano (Per Grazia Ricevuta APS) e diversi sindaci, tra cui la sindaca di Avellino, Laura Nargi. “La Candelora è luce. L’amore è per tutti. E la luce non si spegne”, afferma Cremona.
Il post incriminato, secondo quanto riportato, ritrae un momento intimo e privato, ripreso da terzi, in cui Carlo Cremona presenta suo marito Marco Maria Taglialatela. “Quell’istante, che avrebbe dovuto rimanere nel riserbo e nel rispetto della sua dimensione personale, è stato invece diffuso pubblicamente, senza considerare il contesto sacro e la solennità della Candelora di Montevergine.
La benedizione impartita da Padre Riccardo non era stata espressamente richiesta né intendeva assumere un valore politico, ma ha rappresentato un gesto di apertura e accoglienza da parte della Chiesa contemporanea. I numerosi commenti d’odio giunti sotto il post mostrano, invece, quanto persistano visioni ancorate a concezioni superate, negando la portata di quell’atto, che aveva come unico scopo quello di riconoscere la dignità di ogni forma d’amore”.
“E la comunità ha risposto alla grande, inondando il post di amore, surclassando quelli negativi”, conclude Cremona. “Questa è la dimostrazione che la Chiesa è più aperta del passato, una chiesa moderna, una nuova linea che viene incontro alla comunità Lgbt, quella sposata da Papa Francesco, che verrà ribadita anche nel Giubileo”.
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