Un asterisco utilizzato per promuovere un’interazione sicura tra “bambin*/cane-gatto” ha scatenato una vivace discussione a Napoli.
L’Istituto Comprensivo “Novaro-Cavour”, che include scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado nella zona dei Colli Aminei, ha informato i genitori di un’attività legata al progetto “Pet school-Alla scoperta di cani e gatti”, destinato ai giovani alunni.
La controversia è stata sollevata dall’avvocato Angelo Pisani, coordinatore della Commissione diritto degli affetti del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli. Pisani, noto per aver difeso Diego Armando Maradona in un processo per presunta evasione fiscale, ha criticato la scelta di sostituire la desinenza di “bambini” con un asterisco, definendola un’espressione dell'”ossessione del ‘gender'”.
Ha dichiarato: “Si tratta di scelte inammissibili e illegittime prese senza consenso. Questo genere di condotte provocano turbamento nei bambini e orrore nei genitori, specialmente quelli con elementi di fragilità psicologica”.
In risposta, il Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) è intervenuto, riportando quanto ricostruito dall’Ufficio Scolastico Regionale della Campania. La dirigente scolastica del “Novaro-Cavour” ha spiegato che si è trattato di un “mero errore materiale” e ha già inviato alle famiglie un nuovo modulo con la formulazione corretta.
A difesa dell’istituto e dell’uso dell’asterisco è intervenuto Luca Trapanese, assessore alle politiche sociali del Comune di Napoli.
Trapanese, noto per la sua esperienza come genitore gay, single e adottivo di una bambina con sindrome di Down che frequenta proprio la “Novaro-Cavour”, ha affermato: “A chi si scandalizza per un asterisco dico: il problema non è la grammatica, ma la paura del cambiamento”. Ha sottolineato che non c’è stata una protesta collettiva da parte dei genitori, ma che “è stato un solo genitore a sollevare il caso”.
Secondo l’assessore, “l’italiano è una lingua che discrimina: quando diciamo ‘bambini’ stiamo usando un termine maschile che, secondo la grammatica, include automaticamente anche le bambine. Ma perché mai il maschile dovrebbe valere per tutti? Perché le bambine devono essere invisibili nella lingua?”.
Ha concluso affermando che “l’asterisco non crea confusione, ma rende visibili tutte e tutti. E chi oggi grida all’indottrinamento sta semplicemente cercando di bloccare il progresso”.
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L'argomento dell'asterisco nella lingua è molto complicato e suscita opinioni diverse. Io penso che sia importante considerare le diverse prospettive e non giudicare subito. La scuola deve essere un posto di inclusione, ma a volte ci sono malintesi.