La Procura di Firenze ha chiesto la condanna di tre medici nel processo bis legato alla morte di Davide Astori, il capitano della Fiorentina scomparso tragicamente il 4 marzo 2018.
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Le nuove accuse riguardano la falsificazione di un certificato medico, un atto che getta un’ombra ancora più oscura sulla vicenda.
Le richieste del pubblico ministero
Il sostituto procuratore Antonino Nastasi ha chiesto pene severe per i tre imputati: 3 anni e 6 mesi di reclusione per l’ex direttore sanitario di medicina dello sport dell’ospedale di Careggi, Giorgio Galanti; 3 anni per il medico dello sport Loira Toncelli; e 1 anno e 4 mesi per il successore di Galanti, Pietro Amedeo Modesti.
Il certificato incriminato
Al centro delle nuove indagini c’è un certificato medico relativo a un esame cardiaco (lo strain) svolto da Astori nel luglio 2017, durante una visita di idoneità agonistica. Secondo l’accusa, questo documento sarebbe stato falsificato e retrodatato per essere inserito nella cartella clinica del calciatore dopo la sua morte. Un tentativo, secondo l’accusa, di scagionare i medici da eventuali responsabilità.
Il processo principale e la sua coincidenza
Il processo principale per omicidio colposo, che vede Galanti già condannato in primo grado, è ancora in corso e si concluderà il prossimo 4 marzo, proprio nel settimo anniversario della morte di Astori. Una tragica coincidenza che aggiunge ulteriore pathos a questa vicenda dolorosa.
Le prossime tappe
La prossima udienza del processo bis è prevista per il 31 marzo, quando i difensori degli imputati presenteranno le loro arringhe. La sentenza potrebbe arrivare poco dopo.
La morte di Davide Astori ha scosso profondamente il mondo del calcio e non solo. Questa nuova fase processuale, con le accuse di falsificazione, aggiunge un ulteriore capitolo a una storia già segnata da dolore e interrogativi. La verità sulle responsabilità della sua scomparsa è ancora lontana dall’essere pienamente svelata.
Articolo pubblicato il giorno 1 Febbraio 2025 - 11:24