Condannati i coniugi che minacciarono di morte in diretta, per poi investirlo con la moto, il deputato Borrelli che aveva denunciato le occupazioni abusive dei clan a Pizzofalcone.
Tese un agguato ed investì con la moto il deputato Francesco Emilio Borrelli dopo che sua moglie lo aveva minacciato di morte in diretta televisiva. Una punizione contro il parlamentare per aver denunciato le occupazioni abusive della camorra a Pizzofalcone.
Ora per i due coniugi, vicini ad un clan di camorra, arrivano le condanne.
Il Tribunale di Napoli, Ufficio GIP, Dott. Della Ragione, con provvedimento pronunciato all’esito dell’udienza celebrata con il rito abbreviato il 10 febbraio 2025, ha condannato gli imputati Amato Caterina e Montagna Stanislao per minaccia aggravata dal metodo mafioso rispettivamente alle seguenti pene: mesi 6 (pena sospesa) per Amato Caterina e nove mesi per il coniuge Montagna Stanislao nonché a risarcire i danni da liquidarsi in separata sede civile.
La vicenda attiene i fatti accaduti nell’autunno 2022 quando nel corso di un fuori onda della trasmissione televisiva “ Non è l’arena” condotta da Massimo Giletti veniva minacciato il deputato Francesco Emilio Borrelli, intervenuto nel corso della trasmissione proprio perché impegnato contro il fenomeno delle occupazioni abusive a Pizzofalcone dove diversi soggetti legati alla criminalità occupavano da anni case assegnate ad altre persone tra cui molti anziani. Alla minaccia pronunciata dalla Sig.ra Amato seguiva nei giorni successivi lo speronamento del veicolo sul quale viaggiava il deputato da parte dell’imputato Stanislao Montagna.
Al riguardo l’Avv. Stefano Paparella, difensore dell’On.le Borrelli ha dichiarato:” Il tribunale ha integralmente accolto le richieste di condanna a carico di entrambi gli imputati. Ci tengo a precisare che tali accadimenti che rappresentano il tentativo di intimidire il deputato e porre fine alle sue attività di denuncia, non hanno avuto conseguenze ben peggiori soltanto grazie all’intervento di un tassista che interveniva prontamente.”
“Loro sono stati condannati ed io invece continuo la mia battaglia per la legalità e contro le occupazioni abusive da parte della criminalità ”- commenta Borrelli- “Per dare davvero un senso di giustizia a tutto questo, c’è bisogno che le Istituzioni tutte, dopo anche le innumerevoli vicende che ho denunciato, dopo aver dato voce a tante famiglie sfrattate dai clan e dagli occupanti abusivi, si impegnino sempre di più con azioni decise, determinate e coraggiose, a smantellare il sistema delle occupazioni abusive degli alloggi popolari gestite dalla camorra. La vicenda di cui sono rimasto vittima è un’ampia dimostrazione di come dietro al sipario si celi la regia dei gruppi malavitosi che agiscono per mano di soggetti violenti e pericolosi.”
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La vicenda dei coniugi condannati è veramente allarmante e mostra come la criminalità possa arrivare a minacciare anche le persone che cercano di fare giustizia. Spero che questo caso possa portare a una maggiore attenzione sulle occupazioni abusive.