Cronaca di Napoli

Napoli, il neo pentito Michele Ortone svela gli affari del clan Esposito di Bagnoli

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Dopo mesi dietro le sbarre, Michele Ortone, 24 anni, detto ‘o biondo ha deciso di collaborare con la giustizia. L’ex affiliato del clan Esposito-Nappi, transitato poi tra le fila dei Santagata di Pianura, ha iniziato a vuotare il sacco il 20 dicembre scorso.

I verbali dei suoi interrogatori, parte dei quali sono stati anticipati da Il Roma e Il Corriere del Mezzogiorno, sono stati depositati nel processo scaturito dal blitz che a settembre ha decapitato il gruppo di mala capeggiato dal boss Massimiliano Esposito, detto “‘o scognato”, e della moglie Maria Matilde Nappi.

Le confessioni di Ortone: dai parcheggi agli omicidi

Durante gli interrogatori, Ortone ha ricostruito il suo percorso criminale: “Ho fatto parte del clan Esposito-Nappi dal 2018, e poi, da settembre 2023 ad agosto di quest’anno, sono passato ai Santagata di Pianura. Volevo prendermi Pianura perché lì circolavano più soldi che a Bagnoli. A Bagnoli, infatti, mi limitavo a gestire un parcheggio a Coroglio, vicino al locale Hbtoo, su incarico di Maria Nappi. Ma non ero soddisfatto: non ricevevo abbastanza per le attività criminali che svolgevo”.

Le dichiarazioni del pentito

Incalzato dalle domande dei pm della DDA di Napoli, Ortone ha spiegato di aver fatto parte del clan Esposito-Nappi dal 2018 e poi, da settembre 2022 ad agosto di quest’anno, del clan Santagata. Il passaggio sarebbe avvenuto dopo essere stato sottoposto agli arresti domiciliari.

L’omicidio di Gennaro Ramondino

Il neopentito ha fornito anche alcune informazioni sull’omicidio di Gennaro Ramondino, il ventenne ucciso l’estate scorsa a Pianura e poi dato alle fiamme: “Posso riferire che fu ucciso perché voleva prendersi Pianura. Questo lo so perché Gennaro Ramondino faceva parte del gruppo Santagata”.

Gli affari del clan

Ortone ha poi fornito una lunga sequenza di riferimenti geografici e tariffari: “In particolare – ha messo a verbale nel primo colloquio del 20 dicembre – sono riconducibili al clan Esposito il parcheggio di Coroglio, di Agnano fuori all’ippodromo, di quello nei pressi del Med, quello vicino al Palapartenope, sul quale si estendono anche le mire del gruppo Troncone, ma che rimane sempre nostro”.

Il business delle discoteche

Il cuore pulsante del business è rappresentato dalle cinque discoteche di via Coroglio. Il clan controllerebbe anche “il parcheggio di fronte all’Hbtoo, che si estende fino a Cavalleggeri, il parcheggio nei pressi dell’Arenile, nel quale i parcheggiatori hanno disposizioni di mettere le macchine a spina di pesce per farne entrare di più, e per ogni macchina prendono la somma di 20 euro, e il parcheggio adiacente al locale Riva”.

Le tariffe del clan

Lo stesso Ortone, per alcuni anni, ha gestito illegalmente un’area di sosta a Coroglio. Da fonti investigative, emerge che la figura incaricata dal clan a riscuotere gli incassi totali di fine serata percepisca in media 100 euro a “prestazione”. Cifra dimezzata per gli addetti alla gestione materiale delle aree di sosta.

Di tutt’altro tenore, invece, gli esborsi che i locali sarebbero costretti a versare nelle casse del clan in alcuni periodi dell’anno, soprattutto in primavera ed estate. Ortone fa in particolare riferimento a un club che “pagava la somma di 5.000 euro, mentre il suo parcheggio è l’unico che viene gestito dai Giannelli, che hanno anche un carretto che distribuisce hot dog”. A domanda di mercato risponde l’offerta del clan, e così pure gli Esposito-Nappi avevano deciso di attrezzarsi: “Anche il nostro gruppo ha un altro carretto che distribuisce hot dog”.

 

RIPRODUZIONE RISERVATA
Articolo pubblicato il giorno 8 Febbraio 2025 - 07:41

Rosaria Federico

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Rosaria Federico

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