Era Raffaele Nappi, residente a Capaccio Paestum a capo dell’organizzazione criminale che favoriva l’immigrazione clandestina in Campania sgominata ieri da un’indagine della Dda di Salerno che ha portato all’emissione di 36 ordinanze cautelari.
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Nappi è il presidente del Consiglio di amministrazione della società “Gli Antichi Sapori”, con sede legale ad Angri. Insieme a lui, coinvolto anche Armando Nappi, legale rappresentante della “Arfedi Società Coop Agricola”, con sede nella stessa cittadina.
Per ogni pratica, il lavoratore straniero pagava dai 6mila ai 7mila euro. Erano domande fittizie perché mancavano dei requisiti fondamentali o erano prive di quelle che erano le congruità del lavoro intese sia come capacità reddituali dell’azienda, come disponibilità di alloggi per i lavoratori, come disponibilità dei terreni sui quali poter lavorare.
Le indagini hanno consentito di ricostruire i vari ruoli svolti dai componenti dell’associazione che “con dichiarazioni o istanze false” si adoperavano per la presentazione delle istanze. “Parliamo di un giro di affari che ruota attorno a più di 2000 istanze false e per ogni pratica il lavoratore straniero pagava dai 6000 ai 7000 euro”.
Somme che, poi, sarebbero state suddivise all’interno dell’organizzazione criminale tra i vari componenti. Il generale Antonio Bandiera, comandante dei militari dell’Arma per la Tutela del lavoro, spiega che “questa e’ una organizzazione criminale che confezionava e inviava migliaia di false domande, quindi parliamo di domande fittizie per far arrivare, in Italia, dei lavoratori che pagavano ingenti somme denaro”.
Secondo l’accusa, Raffaele Nappi avrebbe messo a disposizione la propria rete organizzativa per agevolare l’avvocato Gerardo Cembalo nella promozione dell’ingresso di cittadini extracomunitari in Italia, sfruttando il decreto flussi 2021 e servendosi di società compiacenti o create ad hoc.
L’inchiesta, denominata “Click Day” dal nome del sistema previsto dal decreto flussi, già nel luglio scorso aveva portato all’arresto di 13 persone e al collocamento ai domiciliari di altre 24. Nel blitz scattato ieri, carabinieri e finanzieri hanno eseguito 31 provvedimenti di arresti domiciliari, coinvolgendo, tra gli altri, anche il fratello di Raffaele Nappi, Gennaro Nappi, residente a Corbara e vicepresidente della società “Gli Antichi Sapori”, e Salvatore Nappi, nipote di Raffaele e titolare di un’azienda agricola ad Angri.
Tra gli altri imprenditori coinvolti figurano Mario Stasi, titolare dell’omonima ditta; Adelmo Attanasio, proprietario di un’impresa individuale a Gromola; Angelo Franco, rappresentante legale delle società “Agri Franco” e “Angelo Azzurro Franco”; Carmine Guarracino e Anna Trippa, titolari di aziende agricole a Capaccio.
Nella lista anche Cosimo Greco di Campagna, rappresentante legale delle società “Sant’Anna” e “San Nicola”; Luigi Russo di Nocera Superiore, amministratore della “Primort Srl”; e i fratelli Gaetano e Giuseppe Pirozzi, imprenditori capaccesi attivi nell’import-export e nell’agricoltura.
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