Maxi-sequestro da 10 milioni di euro nei confronti di Giovanni Citarella, figlio di Gennaro, l’imprenditore nocerino assassinato negli anni ’90 in un agguato camorristico: l’operazione, condotta dai finanzieri del Comando Provinciale di Salerno su disposizione della Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale salernitano, è scattata su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA).
Citarella è accusato di reati gravi, tra cui intestazione fittizia di beni, turbativa d’asta, corruzione e illeciti fiscali. Inoltre, risulta indagato per concorso in omicidio insieme ai boss Carmine Alfieri e Pasquale Galasso. Il sequestro ha colpito partecipazioni societarie e complessi aziendali riconducibili alla Cieffe Lavori Srl e alla Cieffe Costruzioni Srl, due imprese che operano nel settore delle infrastrutture statali.
Le indagini hanno rivelato che, sebbene Citarella non figurasse formalmente tra i titolari delle aziende né ricoprisse cariche ufficiali, le società avevano avuto accesso a ingenti risorse economiche e finanziarie a lui riconducibili. Entrambe le imprese, rappresentate da Francesco Caccavale, hanno ottenuto appalti per oltre 400 milioni di euro nel triennio 2021-2024 per lavori in Sardegna, Toscana, Lazio e Campania.
Articolo pubblicato il giorno 18 Febbraio 2025 - 11:12
E’ interessante sapere come le indagini abbiano portato a questi risultati, ma sembra strano che un imprenditore possa avere tante risorse senza essere ufficialmente coinvolto. Ci sono molte domande su come queste aziende operano e quali siano i veri legami.
L’articolo parla di un sequestro di beni molto grande, ma mi chiedo come mai ci sono così tante persone coinvolte e le responsabilità non sembrano essere chiare. Le indagini dovrebbero fare chiarezza su questa situazione.