#VERITA' PER ANGELO VASSALLO
#VERITA' PER ANGELO VASSALLO
ULTIMO AGGIORNAMENTO : 1 Aprile 2025 - 12:46
13.1 C
Napoli
Scoperta eccezionale a Pompei: rilievo funebre di una coppia dalla...
Una canzone per l’autismo in uscita il 2 aprile: “Il...
Debutto nazionale di “Le anime morte di Mazzotta” al Teatro...
Truffa ai danni di un’anziana a Perugia: arrestati due napoletani
Il sindaco di Qualiano: “Ospitare il centro sportivo del Napoli...
Pompei: minacciata dal nipote, donna si barrica in casa e...
Quel fenomeno di MANDRAKE, sbanca al cinema e fa sold...
Qualiano: i Carabinieri incontrano gli studenti per promuovere la cultura...
Giuseppe Tantillo presenta “Bianco” al Nest il 5 e 6...
Sagoma – Monologo per luce sola, per e con Nando...
Capaccio, 15enne trovato in strada con una ferita alla testa:...
Napoli, si schianta con la moto contro un’auto: muore il...
Napoli, arrestato rapinatore di coppiette: è stato riconosciuto dalle vittime
Mondragone, trovato con oltre 500 dosi di stupefacenti: arrestato 27enne
Castellammare, minaccia di sparare a un avvocato accorso in aiuto...
Che tempo fa ? Meteo Napoli e Campania previsioni 1...
MeteoMar Napoli e Campania, bollettino del mare 1 Aprile Marzo...
Napoli: problemi tecnici, chiusa tratta Linea 6 metropolitana
Traffico internazionale di droga: 45 arresti. Coinvolta una ditta di...
Sorrento, 6 giovani destinatari di Daspo urbano dopo il pestaggio...
Camorra, il clan Troncone aveva picchiato e minacciato i commercianti...
Messina, fermato nella notte il presunto assassino di Sara Campanella:...
Napoli, protesta dei lavoratori della vigilanza privata al Frullone
Ercolano, il gruppo Papillo-Bifolco aveva anche una raffineria di cocaina...
Rita De Crescenzo è la nuova arma segreta del M5S
Terremoto di magnitudo 3.8 nella notte al largo del Gargano
Oroscopo del 1° aprile 2025 segno per segno
Messina, caccia all’ex fidanzato di Sara Campanella, uccisa a coltellate...
Poste Italiane: anche a Napoli attivo servizio passaporti
Alcune zone di Benevento senz’acqua per lavori

Ercolano, la nube di cenere del 79 d.C. ha trasformato il cervello umano in vetro: una scoperta unica al mondo

facebook

SULLO STESSO ARGOMENTO

Ercolano, 79 d.C. L’eruzione del Vesuvio che seppellì Pompei ed Ercolano sotto una coltre di cenere e lapilli ha lasciato un’eredità straordinaria: il cervello vetrificato di una vittima dell’antica catastrofe.

PUBBLICITA

Un caso unico nel suo genere, frutto di condizioni estreme e di un processo di conservazione che ha dell’incredibile. A svelare il mistero è stato un team di ricerca italo-tedesco, guidato dal vulcanologo Guido Giordano dell’Università Roma Tre, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Scientific Reports.

Un ritrovamento eccezionale

Il materiale organico vetrificato è stato rinvenuto all’interno del cranio di un giovane adulto, trovato disteso sul letto nel Collegium Augustalium, un edificio del Parco archeologico di Ercolano. La scoperta è straordinaria perché la vetrificazione di tessuti organici, composti principalmente da acqua, richiede condizioni estremamente specifiche: un rapido riscaldamento a temperature elevatissime, seguite da un raffreddamento altrettanto veloce. In natura, questo processo è rarissimo, tanto che si tratta del primo caso documentato al mondo di cervello umano trasformato in vetro.

Il processo di vetrificazione

Le analisi condotte dal team di ricercatori, che hanno incluso microscopia elettronica, spettrometria Raman e esperimenti calorimetrici, hanno rivelato che il cervello è stato esposto a una temperatura di almeno 510 °C, seguita da un raffreddamento rapidissimo. Questo ha permesso la formazione di un vetro organico che ha preservato intatte le microstrutture cerebrali. “Il materiale cerebrale non si sarebbe potuto vetrificare se l’individuo fosse stato riscaldato solo dai flussi piroclastici che hanno seppellito Ercolano”, spiega Giordano. “I depositi di questi flussi, con temperature inferiori ai 465 °C, si sono raffreddati troppo lentamente, distruggendo il materiale organico. La vetrificazione è stata possibile solo grazie a una nube di cenere caldissima e diluita, che ha colpito la città per un breve ma letale intervallo di tempo”.

Uno scenario apocalittico

Secondo i ricercatori, nella notte del 24 agosto (o forse del 24 ottobre, come suggeriscono recenti studi) del 79 d.C., Ercolano fu investita da una prima ondata di flussi piroclastici. La nube di cenere, con temperature superiori ai 510 °C, ha ucciso all’istante gli abitanti, ma il suo rapido dissiparsi ha permesso al cervello della vittima di raffreddarsi velocemente, innescando il processo di vetrificazione. Solo in un secondo momento la città fu sepolta sotto i depositi vulcanici, che hanno preservato il sito fino ai giorni nostri.

Implicazioni storiche e scientifiche

La scoperta non ha solo un valore storico e archeologico, ma anche implicazioni per la protezione civile. “Questo scenario evidenzia l’altissima pericolosità dei flussi piroclastici diluiti, che possono essere letali per le loro temperature estreme”, sottolinea Giordano. “Comprendere questi fenomeni è cruciale per sviluppare misure di prevenzione efficaci”.

Danilo Di Genova, del Cnr-Issmc, ha evidenziato l’importanza delle analisi sperimentali: “Abbiamo ricreato le condizioni termiche del processo di vetrificazione utilizzando apparecchiature sofisticate, in collaborazione con l’Università Roma Tre e la Technische Universität Clausthal”. Pier Paolo Petrone, dell’Università di Napoli Federico II, ha invece ringraziato il Parco archeologico di Ercolano per la decennale collaborazione, sottolineando l’eccezionalità del ritrovamento: “Questo materiale cerebrale e spinale vetrificato non ha eguali al mondo. È probabile che le particolari condizioni dell’eruzione e la protezione offerta dal cranio e dalla colonna vertebrale abbiano permesso questa conservazione unica”.

Una finestra sul passato

Il cervello vetrificato di Ercolano non è solo una testimonianza straordinaria della potenza distruttiva del Vesuvio, ma anche una finestra unica sulla storia umana e sui processi naturali che hanno plasmato il nostro pianeta. Una scoperta che continua a stupire e a fornire nuove chiavi di lettura per comprendere il passato e proteggere il futuro.


Articolo pubblicato il giorno 27 Febbraio 2025 - 19:54

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

ULTIM'ORA

DALLA HOME

IN PRIMO PIANO

LE VIDEO STORIE


Cronache è in caricamento