Castellammare di Stabia – Massimo della pena ovvero l’ergastolo. E’ questa la richiesta della Dda di Napoli (pm Giuseppe Cimmarotta e Valentina Sincero) per il boss del rione Moscorella di Castellammare, Catello Martino detto ‘o puparuolo oppure’o russo.
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E’ accusato di essere l’assassino del giovane pregiudicato Alfonso Fontana rampollo della nota famiglia di camorra dei Fasano di Castellammare.
L’omicidio si consumò sotto gli occhi delle telecamere in pieno centro di Torre Annunziata a pochi passi dal tribunale la sera del 7 febbraio scorso.
E così in meno di un anno la Procura ha ottenuto il giudizio immediato e la richiesta di condanna.
Dalle indagini è emerso che Catello Martino, 53 anni uomo di vertice del clan Imparato, i famosi “paglialoni” del Bronx di Moscarella, avrebbe assassinato il giovane Fontana perché lo riteneva responsabile di un furto di soldi e gioielli dalla casa della figlia per un valore di circa 300mila euro.
Ma nel corso del processo è venuto fuori che Alfonso Fontana non aveva partecipato al colpo ma sarebbe stato solo il mandante. Martino tra l’altro ha anche spiegato di non avere alcun motivo per ucciderlo e si è professato innocente.
L’assassino incastrato dalle telecamere
Ma ci sono le immagini che lo incastrano. L’accusa nei suoi confronti è di omicidio premeditato aggravata dal metodo mafioso e da motivi futili e abbietti. Nelle prossime udienze saranno sentiti i numerosi testimoni accolti nella lista dal presidente della corte.
Articolo pubblicato il giorno 26 Febbraio 2025 - 14:55
L’articolo parla di un caso molto complesso e coinvolgente. La situazione descritta è grave e fa riflettere su come la criminalità organizzata possa influenzare le vite delle persone, anche quelle innocenti. È importante seguire gli sviluppi.
Veramente strano che ci siano telecamere ma ancora c’è un dibattito su chi sia il colpevole, è come dire che ci sono prove ma non si capisce bene chi le ha fatte. Speriamo che la giustizia faccia il suo corso.