Nella foto Salvatore Giuliano 'o russo, Salvatore Barile "Totoriello" e Vincenzo Caldarelli
Napoli- Hanno chiesto tutti lo sconto di pena i 29 imputati nel processo nato dal blitz del luglio dello scorso anno che ha portato in carcere le nuove generazioni dei clan Giuliano e Mazzarella.
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Una alleanza nata per il controllo delle attività illecite del centro storico di Napoli.Tutti gli imputati hanno optato per il rito abbreviato, sperando in una riduzione della pena in caso di condanna. L’altra mattina si è svolta l’udienza preliminare davanti al giudice per l’udienza preliminare (gup) Girardi.
Il prossimo 12 marzo, come anticipa Il Roma, il giudice deciderà sulle richieste di “abbreviato condizionato”; successivamente, la parola passerà al pubblico ministero e alla difesa. La sentenza è attesa per l’inizio di luglio.
L’inchiesta ha portato alla luce una inedita alleanza tra i clan Giuliano e Mazzarella e alla scoperta di tre gruppi criminali autonomi ma federati tra di loro che avevano instaurato un controllo capillare del territorio attraverso attività illecite quali violenza, rapine, estorsioni, traffico di droga e persino la compravendita di posti di lavoro negli ospedali collinari.
Clan Giuliano: con a capo Salvatore Giuliano ‘o russo poi diventato pentito e i suoi cugini
Paranza di San Gaetano: con a capo Salvatore Barile “Totoriello”, elemento di spicco del clan Mazzarella.
Gruppo Caldarelli: con a capo Vincenzo Caldarelli
Tra gli imputati figurano: Emanuele Amoroso, Salvatore Barile, Antonio Bonavolta, Pio Vittorio Calcavecchia, Gennaro Caldarelli, Vincenzo Caldarelli, Giovanni Capuano, Stefano Capuano, Luigi Carrano, Pasquale Casaburro, Giuliano Cedola, Raffaele Cella, Domenico De Martino, Luigi Esposito, Ciro Giuliano, Cristiano Giuliano, Salvatore Giuliano “Bombolone”, Salvatore Giuliano “‘o russo” (pentito), Carmine Iafulli, Gennaro Imparato, Salvatore Marino, Angelo Massa, Giuseppe Mauro, Antonio Morra, Cesare Morra, Ciro Oliviero, Massimo Somma, Gennaro Tarascio e Alessio Vicorito.
Molti di loro potrebbero confermare la scelta del rito abbreviato dopo aver concordato la strategia difensiva con i propri legali.
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Non so se sia giusto o sbagliato chiedere sconti di pena in casi come questi, comunque mi pare che le alleanze tra clan sono sempre piu' frequenti e non so se la giustizia possa fermarli.
E' davvero preoccupante come queste organizzazzioni continuano a operare nel territorio, sembra che non ci sia un controllo efficace da parte delle autorità competenti e questo fa riflettere sulla sicurezza della cittadinanza.