Mercoledì scorso, un quindicenne residente in prossimità di Bolzano è stato arrestato per sospetti legami con un gruppo neonazista internazionale.
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Il giovane è accusato di appartenere a un’associazione con finalità di terrorismo, produzione e uso di ordigni esplosivi, detenzione abusiva di armi, danneggiamento aggravato e diffusione di materiale pedopornografico.
La Divisione investigazioni generali e operazioni speciali (Digos) ha rivelato che il ragazzo era pronto a compiere un’aggressione omicida, mirata a uccidere una persona senza fissa dimora, per poi diffondere il video dell’omicidio sul dark web.
Contatti con un gruppo neonazista
Secondo il Corriere del Trentino, il quindicenne era in contatto su Telegram con un gruppo noto come “764”, il cui nome è legato al codice postale di Stephenville, in Texas, città di origine del fondatore. I membri di questo gruppo, distribuiti in tutto il mondo, avevano pianificato una serie di attacchi contro individui in situazioni di vulnerabilità, in particolare le persone senza abitazione.
In base alle indagini, il quindicenne avrebbe «contribuito attivamente alla realizzazione del piano» e dimostrato la propria «lealtà» al gruppo riproducendo simboli sui muri e sulle auto. Durante le perquisizioni, sono stati sequestrati due computer e un telefono, dai quali è emerso che il ragazzo aveva condotto ricerche online sull’assemblaggio di esplosivi. Sono state trovate anche immagini e video di aggressioni, omicidi, attacchi armati nelle scuole, insieme a contenuti pedopornografici e video legati allo Stato Islamico.
Attività e comunicazioni del gruppo
Il gruppo “764”, classificato come organizzazione terroristica dal dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti e come «rete estremista» dalla polizia canadese, è stato spesso descritto come una “setta satanica neonazista”. Gli appartenenti comunicano tramite Discord e Telegram, mirati a coinvolgere bambini e ragazze vulnerabili in atti degradanti e violenti.
Il gruppo è stato fondato nel 2021 da Bradley Cadenhead, un giovane texano arrestato e successivamente condannato a 80 anni di carcere per la produzione di video contenenti abusi su minori. Nel corso degli anni, diversi membri collegati al gruppo sono stati arrestati in varie nazioni, inclusi Stati Uniti, Brasile, Canada e Romania.
Ultimi messaggi prima dell’arresto
Poco prima dell’intervento della Digos, il quindicenne è riuscito a inviare un messaggio nella chat del gruppo “764”: «I have the fed on the door» («Ho la polizia alla porta»). In seguito, è stato arrestato e trasferito nell’istituto di custodia minorile di Treviso.
Il questore di Bolzano, Paolo Sartori, ha descritto la situazione come «assieme delicata e complessa», evidenziando l’inquietudine derivante dall’età dell’arrestato e dai contesti terroristici internazionali con cui era coinvolto. Sartori ha sottolineato l’importanza di approfondire l’estensione del gruppo e ha confermato che le indagini proseguono a ritmo serrato.
Articolo pubblicato il giorno 13 Febbraio 2025 - 12:15