Un’operazione congiunta della Procura della Repubblica, della Polizia Giudiziaria e della Guardia di Finanza ha portato al sequestro di beni per un valore di oltre un milione di euro e all’iscrizione nel registro degli indagati di alcuni imprenditori locali.
L’indagine, mirata a contrastare le economie illegali nel settore del commercio di ricambi per autoveicoli, ha svelato un complesso sistema di bancarotta fraudolenta e riciclaggio.
Gli indagati sono accusati di aver sottratto ingenti risorse economiche e beni aziendali a una società, poi dichiarata fallita, per trasferirli in una nuova attività, una sorta di “clone” della precedente, operante nello stesso settore. Questo schema illecito ha permesso agli imprenditori di eludere il pagamento di imposte sui redditi e IVA, riciclando il denaro ottenuto attraverso la bancarotta fraudolenta.
Le accuse contestate includono bancarotta fraudolenta distrattiva, bancarotta da altre operazioni dolose, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, autoriciclaggio e responsabilità amministrativa da reato.
L’operazione ha portato al sequestro preventivo di beni aziendali, liquidità per un importo di 190.047 euro e beni per un valore complessivo di 1.014.849,62 euro, corrispondente all’ingiusto profitto tratto dalla sottrazione dei cespiti.
L’indagine si inserisce in un più ampio filone investigativo avviato dalla Procura di Napoli Nord su episodi di bancarotta nel circondario. L’impegno delle autorità nel contrastare le economie illegali che inquinano il tessuto economico del territorio rimane costante.
Articolo pubblicato il giorno 5 Febbraio 2025 - 20:14