Campania

Campania, aria inquinata in 8 città su 27: criticità per Napoli e Acerra

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Legambiente ha presentato ad Acerra il rapporto “Mal’Aria”, evidenziando la situazione critica riguardo la qualità dell’aria in alcune aree della Campania. Durante l’evento, gli attivisti hanno organizzato un flash mob, sottolineando i luoghi maggiormente colpiti dall’inquinamento.

Tra le città segnalate nel rapporto, spiccano Acerra, San Vitaliano e Napoli, definiti come i più “fuorilegge” per quanto riguarda le norme relative alla qualità dell’aria.

La denuncia di Legambiente si inserisce in un contesto più ampio di preoccupazione per la salute pubblica e l’ambiente, richiamando l’attenzione delle autorità competenti su una problematica che affligge da anni queste comunità.

L’incontro ha rappresentato un momento di mobilitazione e sensibilizzazione, volto a spingere per azioni concrete in favore di un ambiente più salubre. Gli attivisti hanno esortato la cittadinanza e le istituzioni a prestare maggiore attenzione alla situazione dell’inquinamento atmosferico, fondamentale per il benessere dei residenti.

Su 27 città campane monitorate, sono otto le città (9 le centraline in totale) a non rispettare il limite previsto per il PM10 di 35 giorni con una concentrazione media giornaliera inferiore a 50 microgrammi per metro cubo (µg/mc).

Le città campane sono drammaticamente impreparate con livelli di inquinamento attuali ancora troppo distanti dai parametri che entreranno in vigore nel 2030: ben 85% delle città mostra medie annuali del PM10 superiori ai limiti. Per quanto riguarda NO2, su 29 città in cui sono stati sempre disponibili i dati delle centraline dell’ARPAC, il 48% mostra concentrazioni medie annuali di NO2 al di sopra degli obiettivi al 2030.

Per quanto riguarda il PM2.5, su 21 città campane in cui sono sempre stati disponibili i dati delle centraline dell’ARPAC, tutte mostrano concentrazioni medie annue di PM2.5 al di sopra degli obiettivi previsti al 2030.

Nel dettaglio, nel 2024 sono state otto le città campane monitorate a non rispettare il limite previsto per il PM10 di 35 giorni con una concentrazione media giornaliera inferiore a 50 microgrammi per metro cubo (µg/mc). In testa alla classifica delle città fuorilegge secondo la normativa vigente per il PM10 c’è Acerra, con 86 giorni di sforamento registrati nella centralina posizionata nella Zona Industriale e 54 giorni di sforamento registrati nella centralina della Scuola Caporale; seguono poi San Vitaliano (Scuola Marconi) con 58 giorni, Napoli (Ospedale Pellegrini) con 57 giorni, Volla (Via Filichito)  con 49 giorni, Teverola (Via S.Lorenzo) con 45 giorni e Aversa (Scuola Cirillo) con 41 giorni di sforamento.

New entry quest’anno la città di Pomigliano D’arco (Area Asi) con 45 giorni di sforamento rispetto ai 31 dell’anno scorso, quando non risultava fuori legge. Anche Maddaloni (Scuola Settembrini), con 44 giorni di sforamento supera i limiti rispetto ai 25 giorni dell’anno scorso. Una situazione grave soprattutto per i Comuni di Teverola, San Vitaliano e Acerra che dopo soli 30 giorni del 2025 hanno già superato rispettivamente 17, 16 e 13 giorni i valori di legge.

Inoltre, è da evidenziare come Acerra con i suoi 86 giorni di sforamento registrati nel 2024 supera abbondantemente le città di Frosinone-Scalo 70 gg e Milano-Marche 68 giorni di sforamento che hanno conquistato la maglia nera tra i capoluoghi di provincia a livello nazionale.

Delle città campane di cui si è potuto risalire al dato per il PM10 attraverso i bollettini ARPAC, nessuna ha superato il limite del valore medio annuo previsto dal decreto legislativo 155 del 2010 (40 μg/m³). Le città con i valori medi più elevati e che si avvicinano molto al limite sono però Acerra (39,5 μg/m³), San Vitaliano (36,2 μg/m³), Pomigliano D’Arco (35,2 μg/m³), Teverola (33,5 μg/m³), Aversa (32,5 μg/m³) e Maddaloni (31,9 μg/m³). P

er capire l’enorme ritardo che abbiamo accumulato, basti pensare che per il PM10, tra le città analizzate nel presente report, ben l’85% di queste supera attualmente quelli che saranno i nuovi limiti previsti al 2030 (20 μg/m³ come media annuale). Ad oggi, in Campania, tra le città analizzate, solo quattro rientrano nei limiti previsti (Portici, Polla, Pratella, Presenzano).

Le altre dovranno ridurre le loro concentrazioni di PM10 entro il 2030 tra il 20% e il 49% con situazioni critiche ad Acerra (riduzione del 49% entro il 2030), San Vitaliano (riduzione del 45%), e Pomigliano D’Arco (riduzione del 43%). Tra i capoluoghi di provincia la situazione più critica è a Napoli dove le concentrazioni di PM10 dovranno essere ridotte del 29% rispetto ai limiti previsti del 2030.

Per quanto riguarda il PM2.5 sono state considerate 21 città in Campania in cui sono sempre stati disponibili i dati delle centraline ARPAC. In Campania, nel 2024, i valori medi annuali di PM2.5 si attestano in tutte le stazioni di monitoraggio al di sotto del valore limite pari a 25 μg/m³. Teverola con 23,1 μg/m³ si avvicina molto al limite di 25 della normativa vigente. Tra capoluoghi di provincia, le situazioni più critiche si registrano ad Avellino e Napoli con una media annuale pari a 14,6 µg/mc. Guardando al 2030 situazione critica a Teverola dove per rientrare nei nuovi limiti di legge si prevede una riduzione del 56%, seguita da Aversa (51%) Casoria (48%).

Per NO2 sono state considerate 29 città in Campania in cui sono sempre stati sempre disponibili i dati delle centraline ARPAC. Solo Teverola con 42,1 µg/mc supera il valore normativo di riferimento di 40 µg/mc. Situazione critica per Napoli, dove nelle centraline di Napoli Museo Archeologico Nazionale, Napoli Ferrovia e Napoli Ospedale Santobono, i limiti medi annuali sono risultati al di sopra dei 40 μg/m³. L’orizzonte 2030 per il biossido di azoto è critico per Teverola (riduzione del 53% entro il 2030) Napoli (riduzione del 50% entro il 2030), Maddaloni (riduzione del 41%) e Acerra ( riduzione del 40%).


Articolo pubblicato il giorno 4 Febbraio 2025 - 16:55

Gustavo Gentile

Esperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E' stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana.

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