Acerra – Si sono svolti questa mattina, a porte chiuse, i funerali di Giulia Loffredo, la bimba di nove mesi morta tragicamente nella notte tra sabato e domenica dopo essere stata aggredita dal cane di famiglia mentre dormiva accanto al padre nel lettone dei genitori, in un appartamento di Acerra, in provincia di Napoli.
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La cerimonia, celebrata nel Duomo di Acerra, è stata volutamente riservata ai soli familiari e pochi intimi, nel rispetto della richiesta della famiglia di mantenere un clima di raccoglimento e privacy in questo momento di profondo dolore.
Durante la celebrazione, don Gustavo Arbellino, viceparroco della Cattedrale di Acerra, ha rivolto parole di conforto ai genitori di Giulia, esortandoli a trovare forza nell’amore che li ha uniti e che ha dato vita alla loro “meravigliosa bambina”. “Avete affidato Giulia alla Madonna – ha detto il sacerdote –. Ripartite dal vostro amore, quello che vi ha donato questa piccola, che ora riposa sotto il manto della Vergine”.
Don Gustavo ha ricordato come, solo lo scorso dicembre, lo stesso Duomo aveva accolto il battesimo di Giulia, un momento di gioia oggi sostituito dal lutto. “Se le pietre di questa cattedrale potessero parlare – ha aggiunto – racconterebbero la vita piena di gioia di Angela, cresciuta come ministrante in questa chiesa. Oggi non dobbiamo chiederci il perché di questa tragedia, ma affidare Giulia alla custodia del Signore”.
Alla cerimonia erano presenti, oltre ai familiari stretti, anche il sindaco di Acerra, Tito d’Errico, che ha portato il cordoglio dell’intera comunità. I genitori hanno seguito la messa accanto alla piccola bara bianca, senza mai distogliere lo sguardo dal feretro, mentre poco distanti si trovavano i nonni e i bisnonni della bimba.
All’uscita del feretro, nella piazza antistante la chiesa, decine di palloncini sono stati liberati in cielo, disposti a formare una coroncina del Santo Rosario, in un commovente gesto di addio alla piccola.
Per evitare l’assalto dei media, il carro funebre è stato fatto uscire dal retro del Duomo, seguito dall’auto dei genitori, scortata da amici che hanno fatto scudo ai finestrini per proteggere la famiglia da riprese e fotografie.
La tragedia ha scosso l’intera comunità, lasciando un vuoto incolmabile. La famiglia, nel silenzio e nel dolore, ha scelto di vivere questo ultimo saluto lontano dai riflettori, cercando conforto nella fede e nell’affetto di chi le è più vicino.
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