Acerra – Nel giorno dell’ultimo saluto alla piccola Giulia Loffredo, la bimba di nove mesi morta in circostanze drammatiche, le indagini continuano a far luce sulla tragedia.
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L’appartamento dove si è consumata la vicenda sarebbe stato ripulito dalle tracce di sangue, forse dai familiari. Lo ha riferito Luigi Montano, legale del padre della bambina, Vincenzo Loffredo, indagato a piede libero per omicidio colposo.
La tragedia si è consumata nella notte tra sabato e domenica: secondo la versione fornita dal padre, la piccola è stata aggredita dal pitbull di famiglia mentre dormiva sul lettone dei genitori. Tuttavia, inizialmente l’uomo aveva parlato di un attacco da parte di un cane randagio, versione poi smentita durante l’interrogatorio in commissariato.
Il mistero delle tracce sparite
Gli inquirenti stanno cercando di chiarire le incongruenze nella ricostruzione dei fatti. Durante un secondo sopralluogo della polizia scientifica nell’abitazione, il sangue che, secondo il padre, si trovava sul pavimento della camera da letto, non era più presente. L’appartamento, sotto sequestro da domenica, è stato ritrovato pulito.
“L’appartamento era stato già ispezionato e la madre della bimba era svenuta alla vista del sangue”, ha spiegato l’avvocato Montano. “Domenica sera, mentre Vincenzo era in commissariato, i familiari sono entrati e hanno trovato la casa senza sigilli”.
L’inchiesta e gli esami sui cani
Le indagini si concentrano ora anche sui due cani di casa: oltre al pitbull, anche una meticcia regolarmente registrata, entrambi sotto osservazione in un canile di Frattamaggiore. Nei prossimi giorni verranno eseguite analisi comportamentali e test per verificare la presenza di tracce organiche della bambina.
Intanto, gli investigatori esaminano i filmati delle telecamere di sorveglianza per accertare l’effettiva presenza del padre nell’abitazione al momento dell’accaduto. Il giovane è risultato positivo all’hashish, ma l’esame dovrà essere confermato.
Ieri il funerale e il dolore della città
Mentre l’inchiesta prosegue, Acerra si è stretta attorno al dolore dei genitori di Giulia. Il Duomo blindato ha accolto solo i parenti stretti per l’ultimo addio alla bambina. Fuori, nella piazza antistante, decine di persone hanno atteso in silenzio il passaggio del piccolo feretro bianco. Durante la cerimonia, il vice parroco don Gustavo Arbellino ha invitato i genitori a “ripartire dall’amore, lo stesso che ha generato Giulia, ora affidata alla Madonna”.
All’uscita, il carro funebre ha attraversato la folla seguito dai genitori della piccola, protetti dagli amici per evitare riprese e fotografie.
Le risposte definitive sulla tragedia arriveranno con gli esiti dell’autopsia. Resta da capire cosa sia accaduto realmente quella notte e chi abbia ripulito la scena del dramma.
Articolo pubblicato il giorno 21 Febbraio 2025 - 08:01
E’ una situazzione molto triste e complicata. Le indagini sono necessarie per chiarire i fatti, ma sembra che ci sono molte incongruenze nella ricostruzione. Speriamo che si possa trovare la verità su quello che è successo.