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ULTIMO AGGIORNAMENTO : 16 Gennaio 2025 - 08:32
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Napoli

Usura del clan dei Casalesi: trovato il libro mastro, scattano gli arresti

Tassi fino al 40% mensile: da un prestito di 500 euro pretesi fino a 14.000 euro.
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Casal di Principe – Un colpo alla rete dell’usura legata al clan dei Casalesi è stato inferto grazie  a una indagine coordinata dalla Dda di Napoli con l’arresto di due persone.

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Sono stati i Carabinieri della compagnia di Casal di Principe a procedere all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di due persone, ritenute responsabili di usura ed estorsione aggravate dal metodo mafioso. Altri due indagati sono stati denunciati a piede libero.

Le indagini, coordinate dalla DDA di Napoli, hanno portato alla luce un’attività usuraia che sfruttava economicamente le difficoltà di imprenditori e privati cittadini in grave stato di bisogno. Gli investigatori hanno scoperto tassi d’interesse mensili che oscillavano tra il 25% e il 40%. In un caso emblematico, un prestito iniziale di 500 euro avrebbe generato richieste di restituzione fino a 14.000 euro.

 Tassi di interessi mensile tra il 25% e il 40%

Le vittime, molte delle quali imprenditori in difficoltà o famiglie in situazioni disperate, si rivolgevano agli usurai per necessità primarie. I debitori, impossibilitati a saldare le somme richieste, sarebbero stati minacciati e sottoposti a gravi pressioni.

L’operazione ha visto perquisizioni e intercettazioni che hanno permesso di ricostruire il flusso di denaro e i meccanismi intimidatori messi in atto dagli indagati. Un elemento chiave dell’indagine è stato il ritrovamento di un libro mastro, in cui erano annotati i dettagli dei prestiti e dei pagamenti, confermando così la sistematicità delle attività illecite.

Ad aggravare la posizione dei sospettati, la loro vicinanza a un membro di vertice del clan dei Casalesi, già arrestato di recente per estorsione aggravata dal metodo mafioso. Questo legame avrebbe rafforzato la capacità intimidatoria dei due indagati, spingendo le vittime a cedere alle richieste economiche.

Nonostante i gravi indizi raccolti, le persone coinvolte rimangono presunte innocenti fino a una sentenza definitiva. L’ordinanza rappresenta una misura cautelare adottata nella fase preliminare delle indagini, soggetta a eventuali impugnazioni.

Le autorità ribadiscono l’importanza della collaborazione delle vittime nel denunciare episodi di usura ed estorsione per contrastare con fermezza il radicamento delle mafie sul territorio.

 


Articolo pubblicato il giorno 16 Gennaio 2025 - 08:32



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