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Giffoni, ucciso e fatto a pezzi: condanne lievi a moglie e figlio “perché provocati”

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Giffoni Valle Piana – Fa discutere  la sentenza di condanna per l’omicidio del panettiere Ciro Palmieri avvenuto nel comune salernitano nel luglio del 2022.

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La Corte d’Assise di Salerno ha emesso la sentenza di primo grado per l’omicidio del panettiere Ciro Palmieri, condannando la moglie, Monica Milite, a 18 anni di reclusione e il figlio, Massimiliano Palmieri, a 15 anni.

Entrambi sono stati riconosciuti colpevoli di omicidio, ma le pene sono state ridotte rispetto al minimo edittale (21 anni) a causa del riconoscimento delle attenuanti, in particolare quella legata all’ira determinata da un fatto ingiusto altrui, ovvero la provocazione.

L’omicidio è avvenuto a Giffoni Valle Piana e si è consumato con 30 coltellate inferte alla vittima, il cui cadavere è stato poi fatto a pezzi e gettato in sacchi neri della spazzatura. La Corte ha riconosciuto la sussistenza delle aggravanti, legate ai rapporti familiari con la vittima, alla crudeltà e alla presenza di minori, ma ha ritenuto prevalenti le attenuanti.

Le pene inflitte sono inferiori a quelle richieste dai pubblici ministeri, che avevano chiesto rispettivamente 25 e 22 anni di reclusione. Un altro figlio della vittima, all’epoca dei fatti minorenne, era già stato condannato a 16 anni dal gip del Tribunale per i minorenni.

La Corte d’Assise pur non riconoscendo né la legittima difesa né un suo eccesso colposo ha fatto prevalere le attenuanti sulle aggravanti contestate.


Articolo pubblicato il giorno 29 Gennaio 2025 - 10:32


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