Resta agli arresti domiciliari il 39enne di Scafati, imprenditore e guardia giurata, coinvolto in un’inchiesta sul traffico intercontinentale di droga. L’uomo, raggiunto lo scorso maggio da un’ordinanza del Gip di Salerno, è accusato di aver partecipato all’importazione di oltre una tonnellata di marijuana sottovuoto proveniente dal Canada.
L’indagine, condotta dalla Guardia di Finanza, aveva portato al sequestro di un container arrivato al porto di Salerno e ufficialmente destinato a trasportare frutta secca. All’interno, tuttavia, furono trovati 1.168 chili di marijuana. Oltre al 39enne, altre 16 persone finirono nel registro degli indagati.
Secondo gli inquirenti, l’imprenditore avrebbe sfruttato l’azienda di famiglia per facilitare l’importazione della droga. Dopo il sequestro, l’uomo si era trasferito a Treviso, dove lavorava come guardia giurata privata, ma il prosieguo delle indagini ha confermato il suo coinvolgimento.
Il ricorso presentato in Cassazione è stato dichiarato inammissibile a settembre, confermando così la misura cautelare. Nelle motivazioni, il Tribunale del Riesame ha sottolineato che il 39enne sarebbe parte di un “collaudato circuito criminale” dedito al traffico di stupefacenti e che i suoi rapporti con gli altri indagati richiedono l’applicazione della misura restrittiva.
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la situazion è molto grave e fa riflettere su come alcune persone possano approfittare delle loro posizioni per attivita illecite, ma la legge deve fare il suo corso e garantire giustizia a tutti.
è triste vedere come anche gli imprenditori possono essere coinvolti in traffici di droga, speriamo che la giustizia possa fare chiarezza su questa faccenda e punire i colpevoli.
la questione del traffico di stupefacenti è un problema serio in italia, e casi come questi evidenziano l'importanza di avere controlli rigorosi per prevenire simili atti criminali.