Antonio Conte è il volto del Napoli primo in classifica, ma il successo azzurro nasce dal lavoro di una squadra affiatata che opera dietro le quinte. Tra questi, Cristian Stellini, storico vice del tecnico salentino da oltre 15 anni, è una figura centrale. “Lavorare con Antonio è stimolante, ma mai comodo – racconta Stellini ai microfoni di Radio CRC – Bisogna essere sempre pronti, lavorare sodo e rispettare tutti. È l’aspetto più importante per me. Ho iniziato come collaboratore tecnico, concentrandomi sull’analisi delle partite e degli allenamenti, un ruolo che amo e che si è molto evoluto negli anni. Oggi il vice allenatore è il tramite tra il tecnico e lo staff, mentre l’allenatore deve gestire anche gli aspetti mediatici e altre responsabilità che richiedono molta energia”.
Stellini individua anche potenziali futuri allenatori tra gli azzurri: “Di Lorenzo è un ragazzo che conosce il calcio e mostra grande interesse. Anche Simeone è attento alle dinamiche del gioco, non solo offensive. Zerbin, con la sua intelligenza e capacità di comunicazione, ha tutte le carte in regola per diventare tecnico”.
A parlare del lavoro di analisi è Gianluca Conte, fratello del tecnico e capo match analyst: “Prepariamo ogni giocatore per affrontare il proprio diretto avversario. Il calcio moderno è fatto di duelli individuali, e il mister pretende eccellenza. Forniamo informazioni dettagliate con video e analisi approfondite, pronte per essere utilizzate in base alle esigenze”.
Sull’aspetto atletico si esprime Costantino Coratti, preparatore fisico: “Il metodo lo porta l’allenatore, noi valorizziamo il suo lavoro. Conte ha creato un sistema basato sulla sua esperienza da calciatore, la laurea in Scienze Motorie e la collaborazione con grandi professionisti. Tra questi, Gian Piero Ventrone, che ci ha lasciati ma ha dato un contributo fondamentale. La peculiarità del metodo? Professionalità, passione e applicazione, elementi che il mister richiede a tutti”.
Articolo pubblicato il giorno 9 Gennaio 2025 - 16:30