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Era scappato in Svizzera il boss Oscar Pecorelli ‘o malomm

E' stato catturato a Sion dopo 7 mesi di ricerche: era sfuggito al blitz di giugno che aveva portato in carcere 16 affiliati dei Lo Russo
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Napoli – È scattato l’alba di oggi a Sion in Svizzera dove si era rifugiato, il blitz che ha portato di nuovo in carcere il boss Oscar Pecorelli, detto o’ malomm esponente di primo piano del clan Lo Russo.

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L’uomo, latitante da giugno, è stato arrestato oggi a Sion, grazie a un’operazione congiunta tra la Polizia di Stato italiana e la Polizia Cantonale svizzera.

Pecorelli, 45 anni, era ricercato nell’ambito di una vasta indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli. Le accuse a suo carico sono pesantissime: associazione mafiosa, omicidi, estorsioni e detenzione di armi.

Gli inquirenti sono riusciti a ricostruire nei minimi dettagli l’operatività del clan Lo Russo e dei suoi affiliati, coinvolti in una sanguinosa faida per il controllo del territorio.

La cattura di Pecorelli rappresenta un duro colpo per l’organizzazione criminale, ma le indagini proseguono senza sosta per sgominare completamente la cosca.

A giugno scorso la Direzione Distrettuale Antimafia aveva portato a termine un blitz nei confronti di 17 soggetti ritenuti a vario titolo responsabili di associazione di tipo mafioso, omicidi, lesioni, esplosioni di colpi d’arma da fuoco in luogo pubblico, porto e detenzione di armi comuni e da guerra, estorsioni e detenzione di sostanza stupefacente, commessi per agevolare il clan Lo Russo e con l’aggravante del metodo mafioso.

L’attività investigativa, condotta dagli operatori della Sezione “Catturandi” della Squadra Mobile di Napoli e del Commissariato di Scampia, in collaborazione con la Direzione Centrale della Polizia Criminale, Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia e del Servizio Centrale Operativo, aveva consentito di raccogliere dal febbraio 2021 al 2022 elementi probatori in ordine all’esistenza, struttura e operatività dei gruppi criminali Scognamiglio e Pecorelli, articolazioni del clan Lo Russo; gli stessi, con azioni criminali di estrema ferocia, tra cui svariati omicidi, si contendevano la leadership nei quartieri napoletani di Miano, Chiaiano, Piscinola e Marianella.

 Lo scontro armato, gli omicidi, le stese e le estorsioni

La conflittualità tra le due fazioni aveva suscitato enorme allarme sociale, come accennato, in virtù dei numerosi omicidi e alle stese, registratesi nei territori contesi e di seguito elencati:
• L’omicidio di Milano Salvatore, storico appartenente al Clan Lo Russo, avvenuto il 22 aprile 2021;
• L’omicidio di Avolio Antonio, avvenuto il 24 giugno 2021;
• Il ferimento di Di Caprio Salvatore, avvenuto il 10 giugno 2021;
• l’aggressione commessa in data 29.03.2021 in danno di alcuni dipendenti dell’Ospedale Monaldi di Napoli, di seguito ad “un’irruzione militare” nel nosocomio, effettuata mediante un dipendente compiacente e per motivi legati alla compravendita dei posti di lavoro a favore di soggetti vicini al clan;
• l’estorsione al titolare di un bar del quartiere Miano avvenuta nell’agosto 2021;
• il sequestro dell’arsenale di armi comuni e da guerra del clan;
• Le esplosioni di colpi d’arma da fuoco in luogo pubblico, porto e detenzione di armi comuni e da guerra in relazione alle stese del 10.06.2021, 16.06.2021, 17.06.2021, 8.07.2021, 9.08.2021.

E oggi all’esito di serrate e continuative indagini coordinate dalla D.D.A. di Napoli e svolte dagli Uffici investigativi,dopo circa 7 mesi di latitanza Pecorelli è stato tratto in arresto in esecuzione di un mandato d’arresto europeo, in attesa di estradizione in Italia.


Articolo pubblicato il giorno 24 Gennaio 2025 - 18:10


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