È morto nelle scorse ore nel carcere piemontese dove era detenuto Mario Schiavone, noto come “Maittone”, era ritenuto una figura di rilievo all’interno del clan dei Casalesi.
Schiavone era il cognato di Francesco Schiavone, detto “Sandokan”, storico boss della camorra casalese.
Mario Schiavone, era legato a lui anche per via del matrimonio con la sorella della moglie del capoclan. Negli anni Novanta, il suo nome era emerso in numerosi procedimenti giudiziari relativi al “tesoro” della cosca e ai beni accumulati dal clan, come il sequestro dei terreni di Ferrandelle.
La notizia della sua morte è stata resa nota dalla giornalista Marilena Natale, che ha commentato l’evento con toni duri attraverso un post sui social.
“Uscirà dal carcere e tornerà a Casal di Principe, ma in una bara – ha scritto Natale – Mario Schiavone, alias Maittone, è morto in carcere perché ha commesso reati gravi. Non riesco a provare compassione per queste persone: nessuno ha pietà per i miei bambini, che continuano a morire. Per me, non esiste il rispetto della morte per chi ha distrutto tante vite.”
Parole che riflettono la rabbia di chi, come Natale, da anni denuncia le attività criminali del clan e i danni provocati alla comunità. La morte di Schiavone avviene in un momento delicato per la famiglia camorrista, segnata anche dalla controversa collaborazione con la giustizia avviata da Francesco Schiavone.
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