Un’indagine di Libera rivela un quadro allarmante: la maggior parte delle vittime di estorsione in Italia non denuncia per paura di ritorsioni.
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Il fenomeno, seppur con intensità variabile, è presente in tutto il Paese, con Napoli che emerge come il territorio più colpito.
Secondo lo studio, condotto su un campione di 412 operatori economici a Torino, Firenze e Napoli, il 50% delle vittime di estorsione tace per timore di rappresaglie contro di loro o le loro famiglie. Una percentuale altissima, che evidenzia come il clima di intimidazione generato dalle mafie sia ancora molto forte in alcune zone d’Italia.
La paura di ritorsioni non è l’unico ostacolo: il 72,33% degli intervistati ha dichiarato di non conoscere le tutele e i benefici finanziari previsti dalla legge per chi denuncia il pizzo. Una lacuna informativa che contribuisce a mantenere nel silenzio molte vittime.
“Il pizzo è un fenomeno complesso e radicato nel nostro tessuto sociale”, commenta [nome del ricercatore o portavoce di Libera]. “Per combatterlo è fondamentale non solo rafforzare le azioni repressive, ma anche lavorare sulla prevenzione e sulla sensibilizzazione dell’opinione pubblica.”
L’indagine evidenzia come a Napoli il problema del pizzo sia particolarmente sentito. Oltre al timore delle ritorsioni, a Napoli è più diffusa la conoscenza di altre forme di estorsione, come l’obbligo di fornire beni o servizi gratuitamente o l’imposizione di forniture di macchinari.
Lo studio ha analizzato anche il fenomeno dell’usura, che risulta essere altrettanto diffuso, sebbene meno visibile. A Napoli, il 40,21% degli intervistati ritiene che l’usura sia “abbastanza” diffusa, mentre a Torino e Firenze questa percezione è molto più bassa. Anche nel caso dell’usura, la paura di ritorsioni e la scarsa conoscenza delle tutele legali scoraggiano molte vittime dal denunciare.
Cosa fare: Per contrastare efficacemente il fenomeno dell’estorsione e dell’usura è necessario:
Aumentare la consapevolezza: informare i cittadini sui loro diritti e sulle tutele previste dalla legge.
Rafforzare la collaborazione: favorire la collaborazione tra forze dell’ordine, magistratura e associazioni antiracket.
Proteggere le vittime: garantire alle vittime di estorsione e usura adeguati programmi di protezione.
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