Il 3 gennaio rappresenta una data particolare in Francia, poiché da vent’anni è il giorno con il numero più elevato di decessi nel paese. Secondo l’Istituto Nazionale di Statistica e Studi Economici di Francia, in media si registrano 1.900 decessi in questo giorno, rispetto ai 1.600 dell’intero mese.
Gli esperti, tra cui il cardiologo Vincent Pradeau, si interrogano sulle motivazioni di questo fenomeno. “Nessuna ipotesi è stata formalmente dimostrata, ma abbiamo forti correlazioni”, ha commentato Pradeau all’emittente Bfmtv.
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Diversi fattori potrebbero contribuire a spiegare l’elevata mortalità di inizio anno. Un’ipotesi è legata al termine delle festività natalizie. L’Istituto Nazionale di Statistica e Studi Economici sottolinea che “il desiderio di trascorrere queste vacanze con i propri cari, così come il desiderio di arrivare a un nuovo anno, potrebbero ritardare il verificarsi della morte in persone in fin di vita e spiegare in parte questo picco”. Inoltre, dopo le ferie, i servizi chirurgici tornano attivi: “Questo periodo corrisponde alla ripresa degli interventi chirurgici programmati”, indicando potenziali complicazioni mediche.
Un altro aspetto da considerare è il comportamento alimentare durante le festività. Il maggiore consumo di cibi pesanti, come salumi e formaggi, può influenzare negativamente la salute. “Fa freddo”, ricorda Bfmtv, e le basse temperature costringono il cuore a lavorare di più, contribuendo ad aumenti di pressione sanguigna.
“Ci muoviamo meno e mangiamo più prodotti grassi e salati, fattori di rischio di scompenso cardiaco”, spiega Pradeau. Inoltre, l’alcol, consumo diffuso durante le feste, può esacerbare i disturbi cardiaci.
Un’altra possibile spiegazione dell’elevato numero di decessi è il minor ricorso alle cure durante le vacanze. “Questa è quella che io chiamo sindrome del 2 gennaio: una persona che ha sintomi rimanda le cure a più tardi per non rovinare le vacanze”, commenta il cardiologo. Prosegue sottolineando le difficoltà nell’accesso ai servizi sanitari in questo periodo dell’anno, che possono influire sui controlli e suggestioni necessarie.
In contrasto con il 3 gennaio, il 15 agosto si rivela il giorno meno mortale dell’anno, con una media di 1.410 decessi. Durante i giorni festivi, i decessi tendono a diminuire, in gran parte a causa della riduzione delle cure ospedaliere e degli interventi programmati. Per esempio, il giorno di Natale riporta una mortalità inferiore del -2% rispetto ai tre giorni precedenti e successivi.
Nel complesso, i dati mostrano che la mortalità estiva è significativamente inferiore rispetto a quella invernale. Da metà aprile a metà novembre, il numero di decessi risulta sotto la media, mentre i mesi di dicembre, gennaio e febbraio segnalano un aumento di mortalità, rispettivamente del +9%, +14% e +12%, principalmente a causa dei virus stagionali. Nel gennaio del 2024, si stima un numero di decessi pari a 63.100 contro i 48.100 registrati ad agosto, una differenza di 15.000 decessi.
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