Fine dei codici a barre dopo cinquant'anni: le nuove soluzioni in arrivo
Una lunga storia, durata oltre 50 anni dal momento del loro primo utilizzo, sta per concludersi: i codici a barre, un sistema di identificazione dei prodotti di largo consumo, sono sul viale del tramonto e saranno presto rimpiazzati.
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Bisogna fare un salto nel passato fino al 26 giugno 1974 per trovare la prima applicazione pratica di questa tecnologia, il cui brevetto risale al 1952, depositato da Norman Joseph Woodland e Bernard Silver, all’epoca studenti di ingegneria dell’Università di Drexel. Il primo prodotto a essere scansionato da un lettore di codici a barre fu un pacchetto di chewing-gum, ora conservato allo Smithsonian’s National Museum of American History, venduto in un supermercato di Troy, nello stato dell’Ohio. L’idea dei due giovani inventori nacque nel 1948, dopo aver ascoltato le esigenze del presidente di un’azienda del settore alimentare, che richiedeva un sistema per automatizzare e velocizzare le operazioni di cassa.
Dal 1974, i codici a barre si sono diffusi ovunque, diventando il simbolo della vendita di prodotti a largo consumo. Tuttavia, dopo oltre 50 anni di servizio, potrebbero presto cedere il passo a un nuovo sistema di automatizzazione. L’organizzazione internazionale per gli standard GS1, che gestisce questi codici identificativi, punta a sostituire l’ormai obsoleto sistema con uno più pratico e moderno entro la fine del 2027. Questa transizione non è una novità assoluta, poiché i QR Code dovrebbero rimpiazzare la vecchia tecnologia.
I codici a barre hanno ottimizzato molti aspetti della gestione delle vendite, della logistica e delle scorte. Essi consentono di velocizzare le pratiche di registrazione in cassa e in magazzino, riducendo il margine di errore umano e prevenendo i furti grazie alla facilità dei controlli delle scorte.
Con il previsto passaggio ai QR Code, che offrono una capacità informativa nettamente superiore, il progetto si inserisce in una crescente domanda da parte dei consumatori di dati dettagliati sui prodotti. Tracciabilità degli alimenti, origine, catena di fornitura, numero di lotto, data di scadenza, peso, prezzo al chilo e costi promozionali sono solo alcune delle informazioni che questo nuovo sistema potrà fornire.
Per un cliente sempre più attento e esigente, avere accesso a tali informazioni, inclusi valori nutrizionali e dettagli sugli allergeni, è un’esigenza fondamentale. Il progetto di sostituzione dei codici a barre entro il 2027 è ambizioso, ma ha già preso avvio, rendendo possibile il suo completamento nei tempi stabiliti.
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