Napoli โ “Porta mille euro davanti al carcere di Secondigliano e riavrai la tua auto, vieni da solo”: un messaggio breve, ma agghiacciante, quello ricevuto da un cittadino napoletano, ignaro fino a quel momento che la sua vettura fosse stata rubata.
Realizzato di essere vittima di un’estorsione, il proprietario del veicolo si รจ immediatamente rivolto ai Carabinieri della stazione di Capodimonte. Erano le 15 quando ha sporto denuncia. Durante la verbalizzazione, una seconda telefonata: i malviventi ribadiscono l’appuntamento per le 16:30 davanti al carcere di Secondigliano. Mille euro per riavere lโauto, senza coinvolgere le forze dellโordine.
Ma a quel punto, i militari erano giร in azione. In meno di un’ora ricostruiscono il percorso del veicolo rubato e individuano una seconda auto, utilizzata dai criminali come staffetta.
Grazie alla targa rilevata dalle telecamere, i Carabinieri predispongono lโintervento: una squadra in borghese si apposta nei pressi del carcere, mentre un altro gruppo rimane nascosto poco distante, pronto a intervenire.
All’orario stabilito, la trappola scatta. Tre uomini vengono individuati mentre sostano nei pressi del penitenziario con gli occhi puntati sulla strada. Uno di loro ha in tasca il cellulare con la SIM usata per le chiamate estorsive. Poco dopo, viene rinvenuta anche lโauto rubata, parcheggiata nelle vicinanze.
A finire in manette sono Vincenzo Calzona di 21 anni, Christian Boncore di 20 e Giuseppe Russo di 32, accusati di concorso in ricettazione e tentata estorsione. I tre sono stati trasferiti in carcere e ora attendono il processo.
Articolo pubblicato il giorno 30 Gennaio 2025 - 10:02