Nella mattinata di oggi, a Bacoli, i Carabinieri della Compagnia di Pozzuoli hanno eseguito un’ordinanza di collocamento in comunità emessa dal GIP del Tribunale per i Minorenni di Napoli. Il provvedimento, richiesto dalla Procura della Repubblica per i Minorenni, riguarda due diciassettenni indagati per truffa aggravata ai danni di persone anziane.
Le indagini, condotte dalle Stazioni dei Carabinieri di Monte di Procida e Pozzuoli, hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti dei due giovani. Secondo quanto emerso, i ragazzi avrebbero contattato telefonicamente le vittime, simulando situazioni di emergenza per guadagnarne la fiducia e indurle a consegnare denaro e oggetti di valore presso le loro abitazioni.
Questo episodio rappresenta l’ennesimo caso di un fenomeno criminale in crescita, che desta allarme sociale per la sua frequenza e per il bersaglio scelto: persone anziane, spesso particolarmente vulnerabili e facilmente impressionabili. Le vittime, oltre al danno economico, subiscono gravi traumi psicologici, vedendo minata la propria autostima e dignità.
Il sistema operativo delle truffe segue uno schema ben organizzato. Alcuni membri del gruppo svolgono il ruolo di telefonisti, utilizzando anche veri e propri call center per individuare le vittime e coordinare i cosiddetti “trasfertisti”, incaricati di raccogliere il denaro e i beni di valore a domicilio. Il ruolo più rischioso, il ritiro diretto, viene spesso affidato a minorenni, che ispirano maggiore fiducia alle vittime e, in caso di scoperta, possono beneficiare di pene più miti.
I bottini di queste truffe possono essere consistenti: molti anziani, intimoriti dalle richieste che assumono talvolta un carattere estorsivo, cedono tutto ciò che possiedono in casa. Il fenomeno, secondo gli inquirenti, è alimentato da vere e proprie organizzazioni criminali dotate di risorse e strumenti sofisticati, rendendo sempre più complessa la lotta contro queste attività illecite.
Articolo pubblicato il giorno 8 Gennaio 2025 - 13:43