Marbella in Spagna era diventato il paradiso per 3 pericolosi latitanti napoletani ed esponenti di spicco del clan Formicola-Marigliano, legati da vincoli di sangue e li sono stati arrestati.
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Si tratta di Stanislao Marigliano, suo genero Michele Sannino e il nipote Ciro Marigliano, avevano scelto la Costa del Sol per sfuggire alla giustizia italiana.
Una fuga ben organizzata
I tre camorristi si erano stabiliti in un lussuoso complesso residenziale di Marbella, fingendosi uomini d’affari e cercando di mimetizzarsi tra gli altri residenti. Avevano persino imparato lo spagnolo per non destare sospetti.
Ma le forze dell’ordine italiane non hanno mai smesso di cercarli. Grazie a un’intensa attività investigativa condotta dalla Squadra Mobile di Napoli, in collaborazione con il Servizio Centrale Operativo (SCO) e la Polizia Nazionale spagnola, è stato possibile localizzare i latitanti.
Dopo mesi di pedinamenti e intercettazioni, le autorità italiane hanno fornito agli agenti spagnoli le informazioni necessarie per eseguire gli arresti. In pochi giorni, i tre camorristi sono stati catturati e tradotti in carcere.
I tre arrestati erano ricercati per gravi reati, tra cui tentato omicidio, spaccio di stupefacenti e associazione mafiosa. Stanislao Marigliano era già stato condannato in via definitiva per ricettazione aggravata dal metodo mafioso, mentre Michele Sannino e Ciro Marigliano erano ricercati per diversi episodi di violenza e criminalità organizzata.
L’arresto dei tre boss rappresenta un duro colpo al clan Formicola-Marigliano. Il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha espresso la sua soddisfazione per l’operazione, sottolineando la “determinazione ed elevata professionalità” della Squadra Mobile di Napoli.
Articolo pubblicato il giorno 13 Gennaio 2025 - 07:34