CASERTA – Sconto di pena in appello per Ivano Belforte, 22 anni, nipote dei capi storici del clan Belforte di Marcianise: la Corte d’Appello di Napoli ha inflitto al giovane una condanna a otto mesi di carcere, riducendo la pena rispetto ai 3 anni e 8 mesi decisi in primo grado.
Il caso, inizialmente qualificato come usura e poi come estorsione, è stato infine derubricato a esercizio arbitrario delle proprie ragioni. Ivano Belforte è nipote di Domenico e Salvatore Belforte, fondatori della cosca operante tra Marcianise e Caserta, entrambi da anni dietro le sbarre. Il procedimento ha riguardato un episodio del dicembre 2023, quando Belforte jr e un presunto complice, Mattia Larino, 21 anni, di Macerata Campania, furono arrestati con l’accusa di aver minacciato un 23enne di San Prisco per ottenere la restituzione di un prestito con interessi.
Secondo l’accusa, Belforte jr avrebbe usato toni intimidatori: “Ti sparo… vengo fino a casa tua e ti spacco la testa… Ti aspetto sotto casa tua e vedi cosa succede questa notte se non mi ridai i soldi”. Queste frasi, denunciate dalla vittima alla Guardia di Finanza, avevano portato a una contestazione di usura, poi trasformata in estorsione durante il giudizio di primo grado davanti al gip di Santa Maria Capua Vetere, Daniela Vecchiarelli.
In appello, però, il reato è stato ulteriormente ridimensionato, portando allo sconto di pena per Belforte jr e all’assoluzione di Larino, condannato in primo grado a 2 anni e 6 mesi. Non è la prima volta che Belforte jr finisce sotto i riflettori della giustizia. Nell’ottobre scorso era stato arrestato per una presunta estorsione e rapina legata a una bicicletta elettrica, ma il gip escluse l’accusa di rapina, disponendo la sua liberazione con l’obbligo di firma per la contestazione residua di estorsione.
Articolo pubblicato il giorno 14 Gennaio 2025 - 17:41