Si difende Riccardo Tarantoli, titolare del Red Garter di Firenze, dopo la bufera scoppiata sui social per un presunto divieto di cantare canzoni napoletane durante le serate karaoke del suo locale. L’accusa era arrivata da un giovane di Benevento, che aveva raccontato di essersi visto negare l’opportunità di esibirsi in napoletano. Tarantoli, però, ha voluto fare chiarezza con un video pubblicato su TikTok.
“Non c’entra il napoletano, ma le regole del karaoke”
Nel video, il gestore ha spiegato: “Non c’entra la lingua, facciamo cantare solo una canzone a persona per dare la possibilità a tutti di salire sul palco”. Tarantoli ha poi lanciato un invito al giovane che ha sollevato il caso: “Ti aspettiamo a Firenze per cantare, e porta anche il tuo sindaco Mastella: insieme ci esibiremo con i migliori classici della musica napoletana”.
L’appello arriva dopo che il sindaco di Benevento, Clemente Mastella, aveva commentato la vicenda, alimentando ulteriormente il dibattito. Per dimostrare l’apertura del suo locale alla musica napoletana, Tarantoli ha incluso nel video alcune immagini in cui diversi giovani si esibiscono su brani iconici come ‘O Sole Mio e successi contemporanei come I’ pe te, tu pe me di Geolier.
La polemica sui social
Il caso ha sollevato un acceso dibattito online, dividendo l’opinione pubblica. Da un lato, chi condanna il presunto divieto come discriminatorio; dall’altro, chi difende il gestore, sottolineando che la regola del karaoke è pensata per garantire equità tra i partecipanti.
In attesa che le polemiche si plachino, il Red Garter si conferma un punto di riferimento per il divertimento serale a Firenze, ma con un occhio vigile sulle dinamiche sociali sempre più influenti nel giudicare le scelte dei locali pubblici.
@redgarterflorence Vi aspettiamo al Red Garter per cantare la vostra canzone preferita!! #redgarter #firenzenightlife #karaoke #karaokeparty #djset #firenze #firenzefood
Articolo pubblicato il giorno 8 Gennaio 2025 - 17:15