NAPOLI – Avevano imposto a commercianti e imprenditori di Giugliano e dintorni una quota mensile di pizzo per poter continuare a lavorare in tranquillità facendo fede sulla loro appartenenza al clan Mallardo.
Punti Chiave Articolo
Da stamane in sette sono fermati. La Direzione Investigativa Antimafia, su delega del Procuratore Distrettuale di Napoli, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia.
L’operazione ha portato all’arresto di sette persone, di cui quattro sottoposte a custodia cautelare in carcere e tre agli arresti domiciliari. Gli indagati sono gravemente sospettati, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso e di reati quali estorsione, tentata estorsione e trasferimento fraudolento di valori, aggravati dall’obiettivo di agevolare il clan Mallardo.
Il clan, noto per la sua operatività a Giugliano in Campania, avrebbe esercitato il controllo sul territorio attraverso la forza di intimidazione derivante dall’appartenenza a organizzazioni camorristiche.
Secondo le accuse, diversi imprenditori sarebbero stati minacciati per costringerli a versare somme di denaro, necessarie per proseguire la loro attività lavorativa senza interferenze.
I soldi confluivano nella cassa comune
I proventi illeciti raccolti sarebbero stati utilizzati per sostenere gli affiliati al clan e alimentare una “cassa comune”, destinata sia al sostentamento dell’organizzazione sia al reinvestimento in operazioni speculative.
Articolo pubblicato il giorno 15 Gennaio 2025 - 07:31