L’isolotto di Punta Pennata, situato a Bacoli, è attualmente in vendita. La trattativa è riservata, presentando un’opportunità imperdibile per gli amanti della natura e della storia antica. Questo luogo di grande interesse storico è un frammento geologico del cratere del lago Miseno, associato nel IV secolo d.C. al comando delle legioni “praetorium misenate”, come attestato da documenti storici.
La vendita dell’unica villa allo stato grezzo su Punta Pennata, 200 metri quadri con dépendance e una discesa privata al mare, è stata affidata alla prestigiosa Sotheby’s International Realty Italia. L’agenzia descrive la proprietà come un “rifugio affascinante e unico nel suo genere”, ideale per chi cerca un investimento di prestigio. Il prezzo? Trattative riservate. Ma l’acquisto non è privo di incognite: tra le sfide, spiccano gli obblighi demaniali.
L’isolotto, infatti, non è interamente privato: sebbene la proprietà principale sia riconducibile alla famiglia napoletana Raiola, alcune porzioni appartengono all’Agenzia del Demanio. E non mancano leggende e curiosità che arricchiscono il fascino del luogo, come i ruderi che si dice appartengano all’antica villa patrizia di Lucullo, alcuni dei quali sommersi o nascosti dalla rigogliosa vegetazione.
Un bene così unico non poteva sfuggire all’interesse del Comune di Bacoli. Il sindaco, Josi Gerardo Della Ragione, conferma l’interesse per l’acquisto: “Sì, siamo interessati. L’isolotto ha un enorme valore paesaggistico e storico, è un simbolo del nostro territorio. L’idea potrebbe essere quella di trasformarlo in una riserva naturale fruibile da cittadini e turisti”.
Non è difficile capire perché Punta Pennata susciti tanto interesse. Secondo alcune interpretazioni della mitologia greca, questo sarebbe uno dei luoghi dove approdò Ulisse. Lo storico Ciro Amoroso descrive l’isolotto come “un affascinante microcosmo policromo, modellato da un fragile ecosistema, fortunatamente ancora in gran parte preservato dall’intervento umano”.
Punta Pennata si inserisce perfettamente in un contesto di rara bellezza naturale, rappresentando una sorta di prosecuzione ideale dell’insenatura dello Sciacchetiello, un paradiso di rocce tufacee e acque cristalline, meta prediletta dagli appassionati di snorkeling. Le sue acque, inoltre, custodiscono segreti millenari: nel 1921, proprio in questa zona, furono rinvenuti 22 pezzi e frammenti di sculture romane, tra cui una ninfa con Dioniso bambino e una statua del poeta Archiloco.
Storia, natura e leggenda si fondono in un isolotto che sembra sospeso nel tempo, un gioiello da scoprire e, forse, da valorizzare per le generazioni future. Resta ora da vedere se il richiamo di questa gemma attirerà i potenziali acquirenti.
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