Avellino, la procura riceve informativa sull'indagine relative alle dichiarazioni di Festa sui magistrati
Un’informativa della polizia giudiziaria è stata inviata alla procura riguardante le dichiarazioni di Gianluca Festa in merito all’inchiesta Dolce Vita. La Digos ha avviato un’attività informativa d’ufficio per il reato di diffamazione aggravata, con il documento che verrà trasferito alla procura di Roma, competente per le vicende che coinvolgono la procura di Avellino e i suoi magistrati.
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Le indagini si concentrano sulle affermazioni dell’ex sindaco di Avellino, il quale ha sostenuto che ci siano state irregolarità nelle trascrizioni delle intercettazioni a suo carico nell’ambito dell’inchiesta Dolce Vita. Questa vicenda giudiziaria ha portato Festa alla detenzione domiciliare lo scorso aprile e, recentemente, ha rinnovato le sue accuse attraverso i media, affermando che l’inchiesta gli ha impedito di presentarsi come candidato. La Cassazione aveva già dichiarato illegittimi alcuni dei suoi arresti, ma Festa ha mantenuto la sua posizione, affermando di voler “sfidare pubblicamente la procura ad ascoltare le intercettazioni e a confrontarle con le trascrizioni”.
Le dichiarazioni di Festa hanno attirato l’attenzione delle forze di polizia, avviando un’indagine su di lui e sui magistrati coinvolti, accusati di un’ipotetica falsificazione. Le accuse sono rivolte in particolare al procuratore Domenico Airoma, al pm Vincenzo Toscano e al Gip del Tribunale di Avellino, Giulio Argenio. In un’intervista al Mattino, Festa ha dichiarato: “Io voglio il riascolto pubblico: cosa ho detto davvero e cosa hanno avuto il coraggio di trascrivere”.
Anche in seguito, Festa ha ulteriormente esposto le sue argomentazioni su un’emittente locale, affermando di voler portare gli ascolti in piazza per dimostrare che “le prove a mio carico non esistono”. Queste dichiarazioni sono state giudicate gravissime dalla sezione irpina dell’Anm, la quale ha espresso “piena solidarietà” nei confronti dei magistrati accusati e ha definito le affermazioni dell’ex sindaco un attacco inammissibile in uno Stato di diritto.
In risposta alle dichiarazioni di Festa, la sezione irpina dell’Anm ha evidenziato la necessità di attenersi al rispetto della legge e ha auspicato che le questioni siano risolte in aula di giustizia, non attraverso i media. L’Anm ha anche sottolineato che “non bisogna influenzare, tramite i media, il libero e legittimo esercizio della giurisdizione”.
Attualmente, l’informativa della polizia giudiziaria è stata inviata alla Procura di Roma. Secondo le procedure standard, una volta ricevuta notizia di reato, è obbligo della procura aprire un fascicolo. Gli stessi magistrati di Avellino, menzionati nelle accuse, potrebbero anche costituirsi parte civile per chiedere un eventuale risarcimento dei danni.
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Le dichiarazioni di Festa sono molto controversie e potrebbe portare a delle conseguenze per i magistrati. È importante che la verità venga fuori, ma bisogna anche fare attenzione a non compromettere la giustizia in questo processo.