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Airola, agente penitenziario ferito da detenuto minorenne

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Agente penitenziario in servizio al carcere minorile di Airola è stato colpito da detenuto minorenne: il ragazzo pretendeva più sigarette del dovuto

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“Nella mattinata di ieri all’interno dell’Istituto Penale per minorenni di Airola, un detenuto di origini marocchine ha sferrato un pugno al volto ad un agente della Polizia Penitenziaria addetto alla consegna della spesa per i detenuti”.

A darne notizia è il vicecoordinatore regionale campano del Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria per la Giustizia minorile Sabatino De Rosa. “La questione è iniziata davanti alla cella del detenuto quando, al momento della consegna della spesa, il ristretto pretendeva di avere più sigarette del dovuto;

l’agente tentava di dare spiegazioni al riguardo, ma senza alcuna esitazione, il ragazzo ha cominciato a dare in escandescenze colpendolo con un pugno al volto, minacciandolo verbalmente, lanciandogli le sigarette appena consegnate e sputandogli sull’uniforme.

Il peggio è stato scongiurato grazie al tempestivo intervento dei colleghi dell’agente ferito, subito refertato dal medico presente in Istituto e successivamente, recatosi presso il nosocomio più vicino, ha avuto una prognosi di 5 giorni”.

“Il Sappe esprime solidarietà nei confronti del poliziotto aggredito e ringrazia i colleghi per il tempestivo intervento”, prosegue il sindacalista – Chiede, inoltre, l’immediato allontanamento del detenuto per la grave offesa allo Stato e al Corpo di Polizia Penitenziaria”.

Solidarietà alla Polizia Penitenziaria di Airola arriva anche da Donato Capece, segretario generale del Sappe: “Per avere un carcere sempre più sicuro occorrerà pensare ad un insieme di misure e strategie che rendano la vita dei detenuti sicura, quella degli Agenti meno problematica e quella della macchina meno complessa e più efficace.

Va bene la tutela dei diritti, ma si parta da quelli dei poliziotti, delle persone per bene e degli stessi detenuti che scontano la pena senza macchiarsi di nuovi crimini e reati. Ogni giorno nelle carceri italiane, per adulti e minori, succede qualcosa, ed è quasi diventato ordinario denunciare quel che accade tra le sbarre. Così non si può andare più avanti: è uno stillicidio continuo e quotidiano”.


Articolo pubblicato il giorno 14 Gennaio 2025 - 15:58

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