Lutto nel mondo dello sport e del giornalismo. Si è spento all’età di 90 anni Rino Tommasi, maestro della cronaca sportiva, celebre telecronista, conduttore televisivo e organizzatore di eventi di boxe. Nato a Verona il 23 febbraio 1934, Tommasi ha segnato un’epoca raccontando con passione e competenza le grandi storie di tennis e pugilato, discipline di cui è stato voce autorevole e indimenticabile.
La carriera di Tommasi iniziò nel 1953 presso l’agenzia Sportinformazioni, che operava anche come ufficio di corrispondenza milanese per il Corriere dello Sport. Giornalista poliedrico e firma prestigiosa, ha scritto per testate come La Gazzetta dello Sport, Il Messaggero, Il Gazzettino di Venezia e Il Mattino di Napoli.
Nel 1971, diede vita al settimanale “Tennis Club”, una pubblicazione che contribuì a diffondere la cultura tennistica in Italia. Nel 1981, venne scelto come primo direttore dei servizi sportivi di Canale 5, avviando una lunga e fruttuosa carriera televisiva come telecronista.
Al fianco del collega e amico Gianni Clerici, con cui formò una delle coppie più celebri e amate della televisione sportiva, Tommasi ha raccontato i principali eventi di tennis, passando da TV Koper Capodistria a Tele+ e Sky Sport. Clerici lo soprannominò “ComputeRino” per la sua straordinaria memoria e attenzione ai dettagli statistici, mentre Tommasi ribattezzò Clerici “Dottor Divago” per il suo stile narrativo ricco di divagazioni e aneddoti.
Parallelamente alla carriera giornalistica, Tommasi fu anche promotore e organizzatore di eventi pugilistici con la sua Itos (Italiana Organizzazioni Sportive), portando sul ring del Palazzo dello Sport di Roma numerosi incontri di rilevanza internazionale. La sua passione per il pugilato e il tennis lo rese un punto di riferimento assoluto nel mondo dello sport, ricevendo prestigiosi riconoscimenti come il titolo di Tennis Writer of the Year nel 1982 e 1991, e il Ron Bookman Media Excellence Award nel 1993.
Tommasi non è stato solo un cronista, ma anche un creatore di espressioni memorabili che hanno arricchito il linguaggio sportivo. Termini come “circoletto rosso”, “punteggio isoscele” e “voleé agricola” sono entrati nel lessico degli appassionati, contribuendo al suo mito. Celebre una sua frase sul mestiere di giornalista sportivo: “Ci pagano per svolgere un lavoro per il quale pagheremmo noi. Forse è meglio che non lo sappiano.”
Con 13 edizioni delle Olimpiadi seguite dal vivo, oltre 400 incontri validi per il titolo mondiale di boxe, 7 edizioni del Super Bowl NFL e ben 149 tornei del Grande Slam raccontati ai microfoni, Rino Tommasi lascia un’eredità incalcolabile nel giornalismo sportivo. A descrivere il suo spessore umano e professionale è stata la definizione coniata dal grande Gianni Brera, che lo soprannominò “Professore”, senza alcuna nota ironica.
Articolo pubblicato il giorno 8 Gennaio 2025 - 11:43