Terzigno torna al centro della cronaca con l’ennesima truffa architettata ad arte. Questa volta, si tratta della ormai nota “truffa dello specchietto”, uno schema ingannevole che sfrutta messinscene elaborate per estorcere denaro agli automobilisti.
Il modus operandi è sempre lo stesso: il truffatore simula un danno alla propria vettura, spesso utilizzando oggetti per provocare un rumore d’impatto. Poi avvicina l’automobilista, accusandolo di aver causato il danno e chiedendo un risarcimento diretto per evitare il coinvolgimento delle assicurazioni.
L’episodio più recente si è consumato nella serata di ieri. Un 35enne del posto, Bruno Abbruzzese, già noto alle forze dell’ordine, ha messo in scena la truffa, ma con una variante più minacciosa. Dopo aver accusato un automobilista di aver danneggiato il paraurti e lo sportello della sua auto, Abbruzzese ha esibito un cric per intimidire la vittima e convincerla a cedere al ricatto.
Fortunatamente, l’intervento tempestivo dei Carabinieri della stazione di Terzigno ha impedito che la truffa andasse a segno. Gli agenti, giunti sul posto proprio durante la concitata discussione, hanno fermato il 35enne, trovando nella sua vettura un barattolo di cera nera, verosimilmente usato per simulare graffi sulla carrozzeria.
Bruno Abbruzzese è stato arrestato con le accuse di tentata estorsione e truffa. Ora si trova in carcere, in attesa di giudizio.
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