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ULTIMO AGGIORNAMENTO : 31 Dicembre 2024 - 07:08
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Napoli, stesa nella notte a Forcella: torna l’incubo faida

Gli spari in via Oronzo Costa tristemente nota come la "strada della morte" durante la faida tra I Sibillo e i Buonerba
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Napoli .Cinque bossoli calibro 9×21 sul selciato di via Oronzo Costa, nel cuore di Forcella. È il segno inequivocabile di una “stesa”, ennesimo episodio che riporta alla ribalta una zona tristemente nota per la guerra di camorra tra il clan Sibillo dei Tribunali e i Buonerba di Forcella.

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Intorno alle 3 del mattino, il rumore dei colpi ha svegliato i residenti, ma nessuno ha allertato immediatamente le forze dell’ordine. Una pattuglia della Polizia è comunque giunta sul posto poco dopo, avviando le indagini. La Scientifica ha repertato i bossoli, rilevando che i colpi non hanno provocato feriti né danni.

Secondo le prime ipotesi investigative, l’episodio potrebbe essere un’intimidazione rivolta ai Buonerba, soprannominati “i capelloni”. La storia della strada non lascia dubbi sull’ombra della camorra: fino al 2019, le stese notturne erano una drammatica normalità, e il quartiere fu teatro di violenti scontri tra clan rivali, culminati con l’omicidio di Emanuele Sibillo il 2 luglio 2015.

Un passato che torna a fare paura

La morte del giovane ras, noto come “Es17”, segnò una svolta nella guerra tra i Sibillo, alleati dei Contini, e i Buonerba, legati ai Mazzarella. L’assassinio avvenne durante un’azione di fuoco nel cuore del territorio nemico, ma non pose fine agli scontri: le sparatorie proseguirono per anni, prima di un’improvvisa tregua. L’episodio di ieri riapre ferite mai del tutto rimarginate.

Via Oronzo Costa, strada chiusa e priva di telecamere, rappresenta una sfida per gli investigatori della Squadra Mobile, supportati dai colleghi dell’UPG. Si cercano immagini utili nei dintorni e testimonianze che possano confermare la presenza di almeno due individui a bordo di uno scooter, protagonisti dell’azione intimidatoria.

Sebbene i responsabili dell’omicidio di Sibillo siano tutti in carcere, la camorra non si ferma. Napoli conosce bene il continuo turn over nei clan: le azioni delle forze dell’ordine, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia, hanno indebolito le principali organizzazioni, ma il rischio di una ripresa della violenza è sempre presente.

Le ipotesi sul movente

Oltre alla pista di un avvertimento ai Buonerba, gli inquirenti non escludono un’altra ipotesi: un litigio personale tra un residente della zona e un esterno, non necessariamente legato a uno dei clan storici. Il panorama della criminalità organizzata napoletana si è evoluto negli ultimi anni, e il passato resta un riferimento, ma non l’unico.

Un dato è certo: il calibro dei proiettili e la dinamica dell’azione confermano la matrice camorristica. L’episodio riporta Forcella sotto i riflettori, con il timore che la calma apparente degli ultimi anni possa essere spezzata.


Articolo pubblicato il giorno 31 Dicembre 2024 - 00:30


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